I maggiori oneri per gli impianti di risalita saranno solo in parte trasferiti sui clienti.
Keystone / Gian Ehrenzeller
Sciare quest’anno costerà di più. Gli aumenti saranno modesti ma necessari per garantire la sopravvivenza degli impianti. Così si è espresso Philipp Holenstein, vicepresidente dell'associazione degli impianti di risalita retici Bergbahnen Graubünden.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Con le prime nevicate in quota e il freddo sceso improvvisamente, c’è già chi pensa alla stagione invernale. La prima gelata arriva però sul versante dei prezzi. In un’intervista pubblicata dal quotidiano grigionese Südostschweiz Philipp Holenstein afferma che “i produttori e i fornitori hanno aumentato i loro prezzi in modo pressoché generalizzato. In particolare, sono salite le tariffe energetiche, e non solo quest’anno: l’elettricità e il gasolio, ad esempio per i gatti delle nevi, sono un fattore importante. Pure i premi delle polizze assicurative sono più alti”.
Insomma, tutto è diventato più caro, anche la manodopera. “I salari dei dipendenti sono aumentati negli ultimi due anni: in alcuni casi, a causa della carenza di manodopera qualificata, in modo più marcato del semplice adeguamento al costo della vita”, spiega lo specialista. “E non dimentichiamo che siamo un’industria che deve investire molto nelle infrastrutture: anche il costo degli investimenti in costruzioni e attrezzature sono saliti”.
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Numerosi impianti di risalita sono stati chiusi in questi giorni, ma le stazioni in quota hanno visto aumentare le loro cifre.
Nonostante questa lunga lista di aumenti, secondo Holenstein i maggiori oneri vengono ribaltati “solo in parte” sui clienti e in modo “moderato”.
Alla domanda se sussiste il pericolo che le famiglie, confrontate con il rincaro degli affitti e con l’esplosione dei premi delle casse malati, rinuncino alle settimane bianche, Holenstein ammette che sciare non è uno sport a buon mercato: “Ci rendiamo conto che una giornata di sci può mettere a dura prova il portafoglio. Il nostro obiettivo, però, deve essere quello di mantenere un’alta qualità del prodotto, che comprende un’elevata qualità del servizio in tutti i settori”.
Chiusa la stagione estiva, Holenstein spiega che “il rapporto tra entrate invernali ed estive per l’insieme degli impianti di risalita retici è ancora di 92 a 8, oppure, nel migliore dei casi, di 85 a 15. Non esiste ancora un modello di affari estivo che possa sostituire quello invernale ad alto valore aggiunto”, conclude Holenstein.
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