Risultati UBS per il 2023: tagliati migliaia di posti di lavoro, ma aumentano i bonus
UBS ha registrato una perdita nell'ultimo trimestre del 2023 a causa dell'acquisizione di Credit Suisse, ma ha ottenuto un utile contabile record per l'intero anno. A livello globale sono stati tagliati migliaia di impieghi.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Il 2023 di UBS è stato caratterizzato da un importante taglio di posti di lavoro, ma anche da una crescita del volume complessivo dei bonus. Nel terzo trimestre dell’anno che ci siamo da poco lasciati alle spalle, il numero di dipendenti a livello mondiale – includendo gli esterni – è sceso (in confronto a tre mesi prima) di 4’300 unità a 138’500.
Le collaboratrici e i collaboratori interni si sono contratti di 3’100 unità a 112’900 (espressi in equivalenti a tempo pieno), si legge nel rapporto annuale pubblicato martedì dalla banca. Gli esterni segnano per contro meno 1’100 a 25’600. Questa compressione dell’organico si riflette ovviamente sulla spesa per il personale, che è scesa a 7,1 miliardi di dollari (6,1 miliardi di franchi) nel quarto trimestre, in flessione del 7% rispetto ai tre mesi precedenti. Non c’è però stata una diminuzione della retribuzione variabile: il versamento di bonus ai cosiddetti Financial Advisors (consulenti finanziari) negli USA è anzi aumentato del 2% a 1,2 miliardi di dollari.
Negli ultimi tre mesi dell’anno, inoltre, la grande banca ha anche dovuto fare i conti con una perdita netta di 279 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 785 milioni persi nel terzo trimestre, il primo nel quale era stato contabilizzato anche l’acquisto di Credit Suisse. Per quanto riguarda l’intero esercizio 2023, UBS ha registrato un utile ante imposte di 29,9 miliardi di dollari e un utile netto di 29 miliardi. Agli azionisti sarà offerto un dividendo di 0,70 dollari per azione, pari a un aumento del 27% su base annua.
UBS ha dovuto anche assorbire maggiori spese per la previdenza dei e delle dipendenti, nella misura di 375 milioni di dollari. L’aumento significativo dei costi è stato in gran parte dovuto all’adeguamento del modello pensionistico di Credit Suisse Svizzera a quello di UBS. Per l’istituto guidato da Sergio Ermotti ciò ha comportato un aumento degli obblighi pensionistici e di conseguenza una perdita una tantum ante imposte di 245 milioni di dollari nel quarto trimestre.
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