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Pianista turco esluso dai concerti in Svizzera per un tweet su Gaza

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Il pianista Fazil Say ha condiviso su X (ex Twitter) una dichiarazione del presidente turco Erdogan che attribuisce a Israele l'attacco all'ospedale Al Ahli di Gaza. Keystone / Bernd Thissen

Migros ha escluso il pianista turco Fazil Say da una serie di concerti dopo aver twittato sul conflitto in Medio Oriente. Il musicista ha condiviso su X (ex Twitter) una dichiarazione del presidente turco Erdogan che attribuisce a Israele l'attacco all'ospedale Al Ahli di Gaza.

I quattro concerti di Migros Classics previsti a ottobre con il pianista turco hanno dovuto essere riprogrammati. Il motivo sono “le dichiarazioni pubbliche di Fazil Say dopo l’attacco terroristico a Israele, che Migros ritiene inaccettabili”, ha dichiarato a Keystone-ATS una portavoce della Federazione delle cooperative Migros, confermando un articolo del Blick.

Al posto di Say, il pianista svizzero Louis Schwizgebel si esibirà con la City of Birmingham Symphony Orchestra. I concerti sono previsti a Zurigo, Berna, Ginevra e Lucerna.

“Ergodan ragionevole e pacifico”

Say ha condiviso e commentato una dichiarazione del presidente turco Erdogan, che attribuisce a Israele l’attacco all’ospedale di Gaza Ahli Arab. 

Nel messaggio pubblicato, Say ha ringraziato Erdogan per quelle che definisce delle dichiarazioni “ragionevoli”. Inoltre, chiede che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu venga assicurato alla giustizia.

“Io sono per la pace, e tutte le mie affermazioni sono state fatte in uno spirito di pace”, ha scritto Say, sempre su X, dopo la decisione di Migros. “E sono sempre stato a favore del bene, del compromesso e della ricerca comune di un bel futuro”.

Il pianista ha inoltre comunicato che tutto ciò che ha pubblicato “rimane sui miei social media senza alcuna modifica”. E ha spiegato così il contenuto del suo post: “Come persona che è stata in Israele per 24 anni, sono stato rattristato dagli incidenti terroristici come tutti gli altri.

Ho sempre avuto un approccio che cerca di comprendere entrambe le parti in questa problematica. Ho anche scritto che trovo molto sbagliata e crudele la politica di guerra di Netanyahu, che non ha futuro. Infine, ho trovato l’approccio di Erdogan alla questione ‘ragionevole e pacifico’ per entrambe le parti”.

Say si è detto dunque deluso dal modo di agire di Migros: “Avevo fiducia nel fatto che in Europa si potesse contare sulla libertà di espressione”.

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