Sempre più persone potrebbero fare i pendolari tra il sud e il nord delle Alpi, grazie al telelavoro ma ai collegamenti ferroviari più frequenti e veloci.
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Treni sempre più frequenti attraverso il San Gottardo: con le gallerie di base le distanze tra gli agglomerati elvetici non sono mai state tanto brevi. E con il nuovo orario del trasporto pubblico, che scatterà il prossimo dicembre, sarà ancora più facile spostarsi lungo l’asse ferroviario del San Gottardo grazie all’introduzione di corse a cadenza semioraria. Ecco dunque che sempre più persone potrebbero fare i pendolari tra il Ticino e il nord delle Alpi.
Un fenomeno che esiste già ora e che recentemente è stato facilitato anche dal telelavoro. “Molti risiedono in Ticino, pur lavorando due giorni alla settimana a Zurigo. Questo è permesso anche dalle nuove regole del lavoro remoto, che permette di risiedere lontani dal luogo di lavoro. Ai tempi Zurigo drenava il canton Ticino, oggi c’è una nuova finestra che si apre nel senso opposto” osserva l’economista Ivano Dandrea.
Il Paese cambia grazie alle infrastrutture, ma anche alla tecnologia. La tendenza è sempre più evidente, anche se i dati che la confermano sono ancora pochi. “L’unico dato che c’è sono i flussi migratori intercantonali. Nel 2022 sono tornati positivi per il Ticino, quindi vuol dire che sono più le persone che dal resto della Confederazione vengono in Ticino di quelle che vanno via” spiega Dandrea. “Questo – aggiunge – è dovuto principalmente da una fascia di popolazione, i baby boomer, che vengono in Ticino a lavorare per gli ultimi anni pensando poi di rimanere per la pensione. Questo lo si vede bene nel mercato immobiliare”.
Ma ad essere sempre più interessati al Ticino non sono solo anziani e baby boomer: “Ci sono anche molti giovani che pur lavorando a Zurigo in aziende altamente innovative risiedono in Ticino. Questo secondo me è molto positivo perché significa che tratteniamo i giovani sul nostro territorio per poi magari sperare che questi diventino degli imprenditori in Ticino”.
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