La televisione svizzera per l’Italia
Riflesso su una porta di vetro di una famiglia ebrea ultraortodossa.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

ci sono dei cibi che vi ricordano la vostra infanzia, ma che le generazioni più giovani non solo non hanno mai assaggiato, ma non ne hanno proprio mai sentito parlare? A Biasca questo triste destino stava toccando ai borlitt, ma si sono salvati. Come? In questo periodo il tempo in canton Ticino è scandito dai diversi Carnevali. Questo finesettimana tocca a Biasca, appunto, che ha dedicato l'edizione 2024 a questi dolcetti fritti a base di farina, zucchero, uova e burro. Con lo slogan di kennedyana memoria "Ich bin ein borlitt", sono diventati i protagonisti dei festeggiamenti e sono tornati sulla bocca (e nella pancia) di tutte e tutti.

Penso che, finita la scrittura di questo briefing, farò qualche chiamata per farmene portare una porzione a casa, assaggiarli e dire, anch'io, "Ich bin ein borlitt".

Buona lettura!

donne afghane con burqa
KEYSTONE

In Svizzera nel 2023 c’è stato un aumento del 23,3% delle domande d’asilo: sono state 30’223, ossia 5’712 in più rispetto al 2022. Secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che ha diffuso questi dati, nel 2024 il numero di richieste dovrebbe mantenersi al livello attuale.   

Questo importante incremento è dovuto in particolare a un aumento delle richieste da parte di cittadini turchi, marocchini e algerini, ma anche a un cambiamento della prassi d’asilo per quanto riguarda le donne e le ragazze provenienti dall’Afghanistan. Dallo scorso mese di luglio, questa categoria di persone è considerata vittima “sia di una legislazione discriminante sia di una persecuzione a sfondo religioso”. Il fatto di essere donna basta quindi per essere considerata rifugiata.  

L’Afghanistan è risultato il principale paese di provenienza di richiedenti l’asilo (7’934 domande). Seguono la Turchia (5’675 domande primarie e 1’147 domande secondarie), l’Eritrea (705 primarie e 1’404 secondarie), l’Algeria (1’781 primarie e 29 secondarie) e il Marocco (1’596 primarie e 10 secondarie). 

Sono 5’991 le persone che hanno visto accolta la loro richiesta nel 2023, ossia il 25,7% delle 26’667 domande liquidate dalla SEM. Una percentuale di successo minore rispetto a quella del 2022, anno nel quale hanno ricevuto una risposta positiva il 30,3% delle richieste.

Riflesso su una porta di vetro di una famiglia ebrea ultraortodossa.
KEYSTONE

Il Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (CICAD) ha registrato 944 atti di antisemitismo nella Svizzera francese nel 2023, dei quali quasi la metà a partire dal 7 ottobre, giorno dell’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Si tratta di un aumento del 68% in un anno. 

Il considerevole incremento è dovuto in gran parte all’impatto del conflitto fra Israele e Hamas, spesso usato come pretesto per comportamenti antisemiti, ha indicato oggi il CICAD in occasione della presentazione del rapporto annuale. Da ottobre si sono registrati 150 episodi al mese, contro una media abituale di 42,5. Nel 2022 erano stati registrati in totale 562 episodi. 

I casi rilevanti sono stati 78, contro i 23 dell’anno precedente, mentre quelli considerati gravi sono stati 22, sette volte maggiori rispetto al 2022. Tra questi c’è stata la rottura delle vetrate della sinagoga di La Chaux-de-Fonds, nel Canton Neuchâtel. Diverse istituzioni ebraiche, inoltre, hanno ricevuto lettere di minacce. 

Il CICAD sottolinea che il 2024 è iniziato con numerose segnalazioni e chiede alle autorità di prendere misure politiche, giuridiche ed educative

cartello con scritta frontalieri
KEYSTONE/© KEYSTONE / GAETAN BALLY

L’accordo con l’Italia sull’imposizione dei frontalieri dovrebbe rendere meno attrattivo il mercato del lavoro ticinese. Non è quindi opportuno al momento, stando al Consiglio federale, prevedere una clausola di salvaguardia per il cantone a sud delle Alpi. 

Nella sua risposta a una mozione del consigliere nazionale ticinese Lorenzo Quadri (Lega-UDC), che raccomanda di respingere, il Governo precisa inoltre che una clausola di salvaguardia come quella chiesta da Quadri nei confronti di frontaliere e frontalieri “sarebbe contraria all’Accordo sulla libera circolazione delle persone (…) che non ammette una restrizione dei loro diritti per motivi economici”. 

Seppur consapevole del crescente numero di frontalieri in Ticino denunciato da Quadri, l’Esecutivo fa notare che l’invecchiamento della popolazione, fenomeno particolarmente pronunciato nel cantone sudalpino, “implica un maggiore fabbisogno di lavoratori provenienti dall’estero“. 

Quanto al paventato timore che il telelavoro possa esacerbare il problema, come indicato dal deputato leghista, il Governo sottolinea che il recente accordo fra la Svizzera e l’Italia entrato in vigore a inizio anno prevede che le lavoratrici e i lavoratori frontalieri possano lavorare a domicilio al massimo per il 25% del loro tempo di lavoro. Ne consegue, stando al Consiglio federale, che il lavoro dovrà essere effettuato essenzialmente sul territorio svizzero. 

LITERATURFEST, BUCHMARKT,
Klaus Merz in una foto del 2019. KEYSTONE/© KEYSTONE / URS FLUEELER

Lo scrittore argoviese Klaus Merz ha vinto, per l’insieme della sua opera, il Gran Premio svizzero di Letteratura, dotato di 40’000 franchi. Lo ha fatto sapere oggi l’Ufficio federale della cultura (UFC), che ha reso noti anche i vincitori e le vincitrici dei Premi svizzeri di letteratura, assegnati a sette autori, tra cui, per la seconda volta, anche la ticinese Claudia Quadri, per il suo ultimo libro “Infanzia e Bestiario” (Casagrande, 2023). I riconoscimenti verranno consegnati il 10 maggio nel quadro delle Giornate letterarie di Soletta. 

Con Klaus Merz “viene premiata una voce piuttosto discreta, ma tanto più incisiva e autorevole, che ha trovato un’eco ben al di là dei confini svizzeri” si legge nel dossier stampa. L’autore argoviese si è destreggiato non solo con la prosa ma anche con poesia, radiodrammi, pièce teatrali e libri per bambini. “Il lavoro letterario di Klaus Merz si contraddistingue per il radicamento regionale e l’apertura cosmopolita”, indica L’UFC. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue, compreso l’italiano, come per “Jakob dorme” (1997), che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, e il racconto “L’argentino” (2009). 

Gli altri vincitori dei Premi – sono Bessora con “Vous, les ancêtres”, Jérémie Gindre con “Tombola”, Judith Keller con “Wilde Manöver”, Dominic Oppliger con “giftland”, Ed Wige con “Milch Lait Latte Mleko” e Ivna Žic con “Wahrscheinliche Herkünfte”. I sette laureati ricevono 25’000 franchi ciascuno e beneficiano di un sostegno specifico volto a far conoscere le opere premiate a livello nazionale e internazionale. 

Il Premio speciale di traduzione, dotato di 40’000 franchi, va alla traduttrice indipendente dal russo al tedesco Dorothea Trottenberg, “una delle più produttive della Svizzera tedesca”, si legge nel dossier stampa. Trottenberg, classe 1957, ha tradotto grandi classici di Turgenev e Čechov nonché opere contemporanee di Elena Čižova e Maria Rybakov. Dal 2005 si occupa della traduzione dell’opera integrale di Ivan Bunin “i cui primi dieci volumi già pubblicati la collocano di diritto tra le eccellenze contemporanee della traduzione dal russo”, si legge nel comunicato. 

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