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Domande d’asilo aumentate del 23% in Svizzera

Delle 7'934 domande di persone afgane, 151 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 341 a nascite e 1'197 a domande multiple.
Delle 7'934 domande di persone afgane, 151 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 341 a nascite e 1'197 a domande multiple. Keystone

Lo scorso anno sono state depositate oltre 30'000 domande, 5'712 in più rispetto al 2022.

Nel 2023 in Svizzera sono state presentate 30’223 domande d’asilo, ossia 5’712 in più rispetto all’anno precedente (+23,3%). Nel 2024 il numero di richieste dovrebbe mantenersi al livello attuale, precisa la Segreteria di Stato della migrazione (SEM)Collegamento esterno.

Poche probabilità di ottenimento

L’incremento dello scorso anno è dovuto in particolare a un aumento delle richieste da parte di cittadine e cittadini turchi, marocchini e algerini. Per quanto concerne queste ultime due nazionalità, la SEM precisa che le probabilità che ottengano asilo in un Paese europeo sono “estremamente ridotte”.

Nel 2023 il principale Paese di provenienza delle persone che hanno chiesto asilo in Svizzera è stato ancora una volta l’Afghanistan con 7’934 domande. Di queste, 151 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 341 a nascite e 1’197 a domande multiple. Pertanto le domande d’asilo primarie presentate da cittadini afgani sono state 6’245.

Delle 7’934 domande depositate da cittadini afgani, circa 1’800 riguardavano persone che già soggiornavano in Svizzera e che hanno ripresentato domanda d’asilo come conseguenza della nuova prassi riguardante le donne richiedenti l’asilo provenienti dall’Afghanistan.

Tra i maggiori Paesi di provenienza nel 2023 figurano anche la Turchia (5’675 domande primarie e 1’147 domande secondarie), l’Eritrea (705; 1’404), l’Algeria (1’781; 29) e il Marocco (1’596; 10).

L’aumento è stato determinato anche da un cambiamento della prassi d’asilo per quanto riguarda le donne e le ragazze provenienti dall’Afghanistan. Dal luglio scorso, questa categoria di persone è considerata vittima “sia di una legislazione discriminante sia di una persecuzione a sfondo religioso”. Il fatto di essere donna basta quindi per essere considerata rifugiata. Questo cambiamento di prassi riguarda anche le persone ammesse a titolo provvisorio che si trovano già in Svizzera. Circa 1’800 di loro hanno dovuto depositare una nuova domanda d’asilo. Queste richieste – precisa la SEM – non gravano ulteriormente sul sistema d’asilo, poiché le persone erano già nella Confederazione.

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Il 26% ha ottenuto l’asilo

Nel 2023 sono state liquidate in prima istanza 26’667 domande e 5’991 persone hanno ottenuto l’asilo, pari al 25,7% (2022: 30,6 %). Tenendo conto anche delle persone che hanno ottenuto l’ammissione provvisoria, “la quota di protezione” è del 54,4% (2022: 59%). Il numero di casi pendenti in prima istanza è aumentato di 3’328 unità rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 15’567.

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Per il 2022 e il 2023 Il Consiglio federale ha deciso di accogliere complessivamente fino a 1’600 rifugiate e rifugiati particolarmente bisognosi di protezione che vivono in condizioni precarie nei rispettivi Paesi di prima accoglienza. A ciò si è aggiunto un contingente di 220 rifugiati che non è stato possibile accogliere nel quadro del programma 2020/2021 per via dei ritardi dovuti alla pandemia.

Partenze e allontanamenti

Lo scorso anno 16’721 persone hanno lasciato la Svizzera sotto il controllo delle autorità (2022: 11’467). Di queste 13’001 persone sono tornate volontariamente nel loro Paese d’origine o in uno Stato terzo (2022: 8333), 10’978 delle quali in Ucraina (2022: 6666). Altre 3720 persone sono state trasferite in modo coatto. Globalmente il numero di partenze è aumentato del 45,8% rispetto al 2022.

+ Asilo, il 20% in più di persone allontanate dalla Svizzera nel 2023

Le persone trasferite in uno Stato Dublino sono state 2021 (1’566 nel 2022) mentre in Svizzera sono giunte 694 persone (784). Nel 2023 quindi la Svizzera ha registrato un numero di partenze circa tre volte superiore a quello delle entrate nell’ambito dei trasferimenti secondo i criteri Dublino, malgrado la decisione dell’Italia di non accettare più trasferimenti.

Statuto S

Le richieste per lo statuto S sono state in totale 23’012 e in 18’375 casi è stato concesso. Per 13’512 persone lo statuto S è cessato già nel corso del 2023, e a fine anno si stava esaminando la possibilità di far cessare altri 3260 statuti S. Globalmente alla fine dello scorso anno le persone titolari di uno statuto S valido erano in totale 66’083.

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Lo scorso novembre il Consiglio federale ha deciso di non revocare lo statuto S per gli ucraini prima del marzo 2025, salvo repentini cambiamenti di situazione, ricorda la SEM.

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