La televisione svizzera per l’Italia
La cupola di Palazzo federale a Berna.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

sempre più spesso, dati i tempi di crisi globale, amiche e parenti ci chiedono: ma come fa la Svizzera a funzionare meglio di altri Paesi? La domanda è complessa, e ardua è l'impresa di rispondere senza cadere nella banalità. Di sicuro, la Confederazione è un posto dalle caratteristiche peculiari, da come viene gestita la "cosa pubblica", ad abitudini che sono normali da queste parti, ma viste da fuori possono sembrare strane. Una serie realizzata dalla Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS ha messo in fila, in chiave ironica, tanti tasselli del puzzle del benessere elvetico. Lo ha fatto tirando fuori perle dagli archivi e dedicando ogni puntata a una tematica, con l'obiettivo di svelare i misteri del "miracolo svizzero". Dall'ossessione per l'ordine all'abilità nel gestire le finanze, fino alla cura del patrimonio naturale. La serie riesce a far ridere, nonostante ci sia chi sostenga che in Svizzera non abbiamo senso dell'umorismo. È stata adattata in italiano da RSI e la trovate in accesso libero sul sito di TVS tvsvizzera.it.

Buona lettura con le notizie della giornata.

Un casco di protezione per operai appoggiato ad un impalcatura di un cantiere.
Colpite in particolare le aziende ausiliarie del settore edile. © Keystone / Christian Beutler

Il dato preoccupante del giorno: nei primi nove mesi del 2023, sono aumentati in Svizzera i fallimenti.

Sono in forte aumento in Svizzera i fallimenti di aziende: nei primi nove mesi dell’anno hanno dovuto depositare i bilanci 5’466 imprese, l’11% in più dello stesso periodo del 2022. Tre volte, inoltre, sono state registrate più di 700 bancarotte al mese: non era mai successo prima, ha comunicato oggi la società di informazioni economiche Creditreform.

Fino alla fine del 2023, secondo Creditreform si toccherà quota 10’000 fallimenti. Il settore più colpito dalle chiusure è quello dell’edilizia ausiliaria, ovvero di aziende che lavorano su commissione di altre, con una quota del 15,1%, fatto che secondo Creditreform indicherebbe un’incombente crisi. Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio con il 14,2% dei fallimenti, l’ambito della consulenza aziendale (11,6%) e il comparto alberghiero e della ristorazione (10,5%).

Segnali poco confortanti, nonostante chi segue da vicino la materia sottolinei come questo sia solo uno degli indicatori della salute finanziaria del Paese. A fronte dei fallimenti, infatti, andrebbero considerati anche i dati sull’apertura di nuove aziende.

La cupola di Palazzo federale a Berna.
La cupola di Palazzo federale a Berna. Keystone / Peter Schneider

Trasparenza e Parlamento: un’analisi realizzata da Lobbywatch.ch registra un aumento del tasso di risposta da parte dei parlamentari sui loro mandati accessori.

L’organizzazione non-profit che fa le pulci alla trasparenza nel mondo della politica svizzera ha reso pubblici oggi i risultati della sua più recente analisi. Rispetto alle elezioni del 2019, spiega Lobbywatch, le persone che si ripresentano il 22 ottobre sono diventate più trasparenti quanto alle dichiarazioni di guadagni generati da mandati extraparlamentari (esclusa l’attività professionale).

Contattati durante l’estate da Lobbywatch, 117 candidati e candidate su 208 (pari al 56%) hanno infatti comunicato quanto percepiscono per mandati esercitati in Consigli di amministrazione, comitati di associazioni o per consulenze. Nel 2019, lo aveva fatto il 33%.

Il copresidente della piattaforma, il giornalista investigativo Otto Hostettler, ha lodato la maggiore trasparenza, approfittando al contempo per sottolineare che sarebbe ancora meglio se ogni membro del Parlamento federale si mostrasse pronto alla cooperazione, come chiede da tempo il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO).

La cascata di Staubbach, nell Oberland bernese.
La cascata di Staubbach, nell’Oberland bernese. Keystone / Staehli

Dopo Iseltwald, un’altra località dell’Oberland bernese lamenta le conseguenze del turismo di massa.  

La Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF si è occupata delle proteste della cittadinanza di Lauterbrunner, un’amena località nell’Oberland bernese dove si trova la meravigliosa cascata di Staubbach, una delle più alte della Svizzera. In buona sostanza, si segnalano le stesse problematiche segnalate nella vicina Iseltwald. Un turismo “mordi e fuggi” che scatta velocemente delle foto e riparte – senza produrre indotto per hotel, ristoranti, bar e negozi locali.

In particolare, a Lauterbrunnen c’è anche un problema di inquinamento acustico e dell’aria. Molti gruppi di turisti ci arrivano infatti con pullman o automobili noleggiate. Senza che cambi la modalità di fruizione: arrivo, mi scatto dei selfie e mi metto in viaggio per la prossima destinazione.

Lauterbrunnen è incastonata in una stretta valle attraversata dalla strada cantonale. Caratteristiche che secondo il sindaco rendono la questione difficile da risolvere. Non è infatti possibile, ha spiegato all’assemblea, chiudere una strada cantonale, né limitarvi l’accesso: sarebbe illegale e porterebbe incalcolabili conseguenze alla mobilità della regione.

1993, la campagna per l Iniziativa per le Alpi.
1993, la campagna per l’Iniziativa per le Alpi. Keystone / Str

Sono stati attribuiti oggi i premi 2023 dell’Iniziativa per le Alpi. Premio denigratorio a Migros, riconoscimento positivo ad un’azienda ginevrina. 

È ormai una tradizione: una volta l’anno, l’Iniziativa per le Alpi assegna un premio negativo e uno positivo. Per il “Sasso del Diavolo”, premio della vergogna per il trasporto più assurdo, erano finalisti i Nuggets venduti dal supermercato Aldi, che si fanno 13’087 chilometri per arrivare in una padella in Svizzera; le lattine della bevanda energizzante Red Bull, per le quali vengono trasportate tonnellate di liquido dalla Confederazione all’India, per un percorso di 14’120 km; e gli snack per cani con petto di pollo cinese venduti da Migros (20’280 km).

Ha vinto la competizione il cibo per cani che arriva dalla Cina, con nota di merito nonostante il premio denigratorio, perché il colosso dei supermercati elvetici ha risposto in maniera trasparente alle richieste di informazione dall’Iniziativa per le Alpi.

Il riconoscimento “Cristallo di rocca” premia invece soluzioni che limitano l’impatto dei trasporti sull’ecosistema della Confederazione. In finale c’erano l’azienda fabas, che produce proteine vegetali con ingredienti coltivati in Svizzera e la rete Ocean Responsiblity Switzerland, che lavora sulla politica marittima e la sua influenza sulla salute del pianeta. La vincitrice del 2023 è l’azienda ginevrina OVO Logistique Urbaine, che mette a disposizione microdepositi ai margini delle città, dai quali la merce viene trasportata con mezzi a pedali.

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