Quando la carne per i cani arriva in Svizzera dalla Cina
Il Sasso del diavolo 2023 dell'Iniziativa delle Alpi è stato conferito a uno snack per cani prodotto in Cina, mentre il Cristallo di rocca va all'azienda ginevrina OVO Logistique Urbaine.
Sono stati consegnati oggi, martedì, il Sasso del diavolo 2023 e il Cristallo di rocca 2023, premi che l’Iniziativa delle Alpi, associazione che ha per obiettivo di preservare la regione alpina, consegna ogni anno al prodotto che subisce il trasporto più assurdo (sasso) e al suo corrispettivo in positivo (rocca).
Il poco ambito premio è andato allo snack per cani “Max XXL Chicken Breast” venduto dalla Migros. Il petto di pollo che viene utilizzato per questo prodotto (presentato come “snack naturale”) proviene dalla Cina e quindi per ogni confezione vengono emessi 103-117 grammi di CO2. Se venisse usata carne di provenienza svizzera, la quantità di questo gas a effetto serra si ridurrebbe a otto grammi. “Il pollo cinese viene trasportato con un camion fino al porto di Qingdao e poi spedito via mare ad Anversa, Rotterdam o Genova (a seconda della disponibilità), da dove arriva poi in Svizzera in treno. Ciò corrisponde a una distanza media di trasporto di 20’280 km”.
Questo snack ha quindi avuto la meglio sui nuggets di pollo surgelati del grande distributore Aldi provenienti dal Brasile. L’Iniziativa delle Alpi ha stimato (in mancanza di informazioni da parte di Aldi) la loro impronta carbonica: il trasporto (13’087 chilometri) di una confezione produrrebbe 254 grammi di CO2, ossia una quantità 18 volte superiore al corrispettivo svizzero (150 chilometri per 14,3 grammi di CO2).
Sul podio anche la bibita energizzante Red Bull, che percorre decine di migliaia di chilometri per arrivare da Windau, nella Valle del Reno, nel canton San Gallo, sugli scaffali di tutto il mondo. La maggior parte delle lattine viene infatti riempita in Svizzera e poi spedita, invece di essere imbottigliata localmente, come fanno molti altri produttori di bevande. Sul sito dell’associazioneCollegamento esterno è stato fatto un calcolo a titolo di esempio: una lattina da 335 ml percorre 14’120 chilometri per arrivare sugli scaffali di New Delhi in India e produce 156 grammi di CO2.
Aria delle Alpi, acqua delle Fiji, ghiacciai da bere: ce n’è per tutti i gusti
Ma il “trionfo” dello snack per cani non deve cancellare il ricordo dei suoi predecessoriCollegamento esterno: nel 2017 il Sasso del diavolo (che viene attribuito dal 2002) era stato vinto dalla ditta zurighese Trivarga che importa e rivende acqua proveniente da pozzi artesiani che si trovano nella foresta pluviale dell’isola di Fiji. Un prodotto già di per sé assurdo, ma a renderlo ancora più incredibile è il fatto che quest’acqua viene imbottigliata, stando a quanto si legge sul sito, senza essere mai venuta in contatto con il mondo esterno. “Contiene il più alto quantitativo di silice mai misurato in un’acqua potabile in bottiglia. La silice è un oligoelemento vitale che favorisce il rinnovamento cellulare e contribuisce a rafforzare ossa, pelle e capelli”. Dopo una breve ricerca online, sembra non essere più venduta in insegne della grande distribuzione, ma è disponibile online. La si ordina al modico prezzo di circa cinque franchi al litro, viene spedita per posta e quindi… produce altra anidride carbonica.
L’acqua torna regolarmente tra i premiati: nel 2020 è toccato alla canadese Berg, la cui acqua è ottenuta dallo scioglimento di iceberg della Groenlandia che si trovano intorno all’isola canadese di Terranova. Questi vengono portati a terra in nave e poi su strada a Mount Pearl, dove l’acqua viene imbottigliata. Da lì raggiunge poi l’Europa su strada, nave e treno. 9’600 chilometri per un prodotto uguale a quello che si ottiene in Svizzera… aprendo il rubinetto.
Sembra che i cinque elementi piacciano ai moderni: oltre alle acque di cui sopra, c’è chi spende fior di quattrini per acquistare… dell’aria. Sì, avete letto bene: in Asia arriva la Swiss Air Deluxe, aria delle Alpi in bomboletta spray. “Vendere l’aria delle Alpi come un prodotto di consumo è già di per sé un’idea che ha scioccato i nostri membri. Esportare queste bombolette in alluminio in Asia, su una distanza di 20’000 chilometri, provoca emissioni di CO2 completamente inutili”, aveva dichiarato nel 2019 il presidente dell’Iniziativa delle Alpi Jon Pult.
Restiamo, infine, in tema “aria” anche con il Sasso del diavolo 2022: lo ha ricevuto Swiss Helicopter che offre ai suoi clienti tramite Heliski voli in elicottero per andare a sciare. Un singolo volo per quattro persone tra Berna-Belp e Zermatt produce 32,3 chilogrammi di CO2 a testa, ossia 12 volte l’andata a ritorno in treno. Oltre al fatto che il rumore degli elicotteri è di grande disturbo per la fauna (non che agli esseri umani piaccia più di quel tanto).
Tra palettine per mischiare il caffè di legno estone lavorato in Cina e poi importate in Svizzera, vini australiani imbottigliati in loco o ancora prosciutti di maiali macellati nei Paesi Bassi, lavorati in Italia, imballati in Austria e venduti nella Confederazione, sembrerebbe che un solo Sasso del diavolo all’anno non sia sufficiente.
Il Cristallo di rocca per i virtuosi
Non tutto è perduto, però: dal 2017 l’Iniziativa delle Alpi premia anche gli “antagonisti” di questi prodotti a dir poco assurdi, ossia iniziative, ditte, prodotti virtuosi che fanno della sostenibilità e della riduzione dei trasporti la loro carta vincente. Quest’anno il Cristallo di rocca (questo il nome del premio) è stato assegnato alla società ginevrina OVO Logistique Urbaine. Grazie alla creazione di micro-depositi alla periferia dei centri urbani, l’azienda, creata nel 2020, si pone come anello di congiunzione tra i negozi e i trasportatori. La merce viene lasciata in questi micro-depositi, da dove è poi trasportata fino ai negozi con bici cargo. “Vogliamo offrire soluzioni che migliorino l’efficienza logistica per l’ultimo miglio, riducendo il traffico e l’inquinamento nei centri urbani”, ha spiegato il suo cofondatore Olivier Starkenmann.
Candidati, insieme a OVO Logistique Urbaine, c’erano fabas e Ocean Responsibility Switzerland. Fabas produce con ceci, piselli, e fagioli di 15 aziende agricole rossocrociate, vari tipi di hummus, falafel e hamburger vegetali. “In Svizzera dobbiamo coltivare più proteine vegetali, per accelerare il cambiamento del nostro sistema alimentare”, spiega la fondatrice di fabas, Anik Thale. Ocean Responsibility Switzerland è una rete che “vuole portare la tematica della navigazione marittima nel dibattito sulla politica climatica, si interroga sulle catene di distribuzione ed esige una politica svizzera per gli oceani con ‘obiettivi ecologici e sociali vincolanti'”, si legge su alpeninitiative.ch. Nel mondo, la Svizzera fa parte dei dieci centri più importanti per la navigazione e un container su sei viaggia su navi di aziende elvetiche (una tonnellata si cinque): “Il nostro Paese è quindi corresponsabile di ciò che avviene sui mari”.
Riciclare, riparare e usare prodotti locali
Nel 2017 è stata premiata la Città di Losanna per aver imposto l’obbligo che il 70% degli alimenti preparati nelle cucine e mense della Città provengano da un raggio di 70 chilometri.
L’anno seguente è toccato all’organizzazione lucernese “Wasser für Wasser” (trad. “acqua per l’acqua”), che s’impegna affinché nei ristoranti e nelle ditte sia offerta acqua del rubinetto piuttosto che acqua in bottiglia”.
Il 2019 ha segnato il trionfo dei Caffè riparazione, servizi proposti gratuitamente in Svizzera dalle tre associazioni di difesa dei diritti delle consumatrici e dei consumatori: “Riparare piuttosto che gettare e ricomprare, ecco un modo eccellente per far durare i nostri beni di consumo e ridurre il nostro impatto sull’ambiente, limitando i trasporti e i rifiuti”.
Nel 2020 è toccato al progetto di promozione della cucina regionale ’Autunno gastronomico’, una cooperazione tra la piattaforma di prodotti locali Alpinavera, GastroGrigioni e le associazioni gastronomiche di Glarona e Uri che propongono pietanze prodotte con almeno il 60% d’ingredienti regionali.
Arriviamo al 2021 con l’azienda basilese Revendo, che ricicla e rinnova apparecchi elettronici di vario genere.
Infine, nel 2022 è stata premiata “Auprès de mon arbre”, azienda vallesana che costruisce case sostenibili con legno rinnovabile di origine locale (senza l’ausilio di colle, chiodi o altre sostanze chimiche).
Volete dire la vostra? I vincitori del Sasso del diavolo vengono scelti dai e dalle utenti e quindi, quando l’Iniziativa delle Alpi renderà noti i prossimi tre candidati, potrete votare quello che vi sembra il peggiore e quindi il più consono a vincere il poco ambito premio.
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