Secondo i calcoli della Fondazione svizzera per l'energia (FSE), le fonti energetiche nazionali saranno sufficienti fino a mercoledì. Da giovedì 18 aprile, la Confederazione dipenderà dalle importazioni di petrolio, gas e uranio.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
La Confederazione ha finito le risorse energetiche locali e da giovedì dipenderà completamente dall’estero per il suo approvvigionamento. Questo significa che oltre il 70% dell’energia utilizzata in Svizzera viene importata, con un costo di oltre 11 miliardi di franchi all’anno, ha dichiarato la FSE in un comunicato stampa.
Rispetto ai Paesi dell’Unione Europea, la Svizzera è vicina al fondo alla classifica per quanto riguarda l’indipendenza energetica. Secondo Eurostat, il tasso della Confederazione è del 29,5%, contro il 32,7% della Germania. A Berlino, la “Giornata dell’indipendenza energetica” cade il 29 aprile.
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In cima alla classifica c’è l’Estonia, con il 93,8%. Alcuni Paesi dell’Europa orientale e settentrionale seguono con oltre il 50%, poi la Francia con il 48,2%. Dietro la Svizzera si piazzano il Belgio (26,1%), la Spagna (25,7%), l’Austria (25,5%), l’Italia (20,6%) e, sotto il 10%, il Lussemburgo e Cipro. Fanalino di coda è Malta con l’1%.
Secondo la FSE, il “Giorno dell’indipendenza energetica” si ispira al cosiddetto “Overshoot Day”, che riguarda tutte le risorse di un Paese. Il giorno è stato calcolato stimando l’evoluzione della quota della produzione nazionale di agenti energetici primari rispetto a tutti gli agenti energetici consumati in Svizzera dal 2013 al 2022 in modo lineare fino al 2024. Eurostat ha basato i suoi calcoli sulla Statistica energetica globale svizzera 2022 prodotta dall’Ufficio federale dell’energia (UFE).
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