La Cina non esclude di partecipare alla conferenza di pace sull’Ucraina
In febbraio il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis (nella foto insieme al suo omologo cinese Wang Yi) era a Pechino per cercare di convincere la Cina a partecipare al vertice sull'Ucraina.
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L'ambasciatore cinese in Svizzera Wang Shihting ha dichiarato che Pechino sta valutando la possibilità di prender parte alla conferenza di pace sull'Ucraina che Berna dovrebbe organizzare ancora nel corso di quest'anno.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
“Stiamo seguendo da vicino la conferenza sull’Ucraina che la Svizzera sta per organizzare e stiamo valutando la possibilità di parteciparvi”, ha dichiarato l’ambasciatore cinese Wang Shihting in un’intervistaCollegamento esterno pubblicata lunedì dalla Neue Zürcher Zeitung.
Il diplomatico non ha fornito ulteriori dettagli, limitandosi ad affermare che la Cina è favorevole alla promozione dei colloqui di pace e si è sempre impegnata in tal senso. Wang Shihting ha ribadito la strategia cinese per una fine politica del conflitto. La sovranità territoriale di tutti i Paesi e la Carta delle Nazioni Unite devono essere rispettate.
Secondo la Cina, tutte le parti dovrebbero impegnarsi per porre fine alla guerra: “Non si deve permettere che la crisi si aggravi ulteriormente, o addirittura che sfugga di mano”, ha sottolineato l’ambasciatore.
La Svizzera intende organizzare una conferenza di pace ad alto livello con l’Ucraina, incentrata sul futuro dell’Ucraina e sulla “formula di pace ucraina”, con un piano in dieci punti per porre fine alla guerra di aggressione russa. Non si tratta di veri e propri colloqui di pace, poiché non è prevista la partecipazione della Russia.
La Cina, considerata un alleato della Russia, è stata ufficialmente invitata. L’Occidente spera di esercitare un’influenza su Mosca attraverso Pechino.
Le quattro riunioni sulla formula di pace tenutesi finora sono servite principalmente a rafforzare la coesione degli alleati dell’Ucraina. La Russia ha respinto il piano definendolo “fuori dalla realtà”. La formula di pace proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky prevede il ritiro immediato di tutte le truppe russe da tutti i territori occupati. Il piano prevede anche sanzioni legali contro i politici e i militari russi responsabili dell’avvio della guerra.
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