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Incitarono a violare obblighi militari, assolti tre attivisti per il clima

fila di persone e in primo piano spalla ricoperta da giacca militare
In Svizzera il servizio militare è obbligatorio. Keystone / Marcel Bieri

Il Tribunale penale federale ha assolto giovedì tre attivisti per il clima, sconfessando il Ministero pubblico della Confederazione, che li aveva condannati a pene pecuniarie.

Ai tre vodesi, di 21, 23 e 32 anni, era rimproverato di aver pubblicato nel maggio 2020 un articolo intitolato “L’esercito, io lo boicotto” sul sito Internet “Sciopero per il clima”. Per motivi definiti di etica, morale, responsabilità ecologica e sociale, avevano incitato a non prestare servizio militare e a non pagare la tassa.

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A denunciare il fatto era stato il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro (destra) Jean-Luc Addor, secondo cui la lettera violava l’articolo 276 del Codice penale, che in sostanza prevede che la chiamata alla diserzione venga punita. Con l’avallo del Governo, l’inchiesta era andata avanti e nei confronti dei giovani aveva emanato un decreto d’accusa.

Lo scorso dicembre, la procura federale aveva inflitto ai tre imputati una pena pecuniaria, sospesa con la condizionale, compresa tra le 50 e le 60 aliquote giornaliere, dall’ammontare fra i 10 e i 50 franchi al giorno, oltre a una multa fra i 300 e i 500 franchi.

Gli imputati avevano però presentato ricorso contro questa decisione al Tribunale penale federale (TPF).

Oltre a pronunciare l’assoluzione dei militanti romandi, che verranno indennizzati per la loro difesa (38’000 franchi), il TPF ha stabilito che spetterà alla Confederazione prendersi carico delle spese processuali, pari a 11’500 franchi.

La sentenza resa nota giovedì e le cui motivazioni saranno pubblicate in un secondo tempo non è ancora passata in giudicato e può essere impugnata davanti alla Corte d’appello del TPF.

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