Il WEF di Zelensky
Il presidente ucraino, a Davos da lunedì, ha incontrato diverse personalità del mondo politico e ha tenuto un discorso in apertura del Forum nel quale ha incitato l'Occidente a impegnarsi maggiormente per sostenere l'Ucraina.
La prima giornata del Forum economico mondiale (WEF) di Davos è stata la giornata di Volodymyr Zelensky. Nel corso del suo discorso, il presidente ucraino ha definito il suo omologo russo Vladimir Putin un predatore, ribadendo che Kiev vuole vincere la guerra e chiedendo all’Occidente sostegno militare. Un sostegno che da Davos i principali alleati occidentali sembrano intenzionati a garantire.
“Vladimir Putin ha rubato 13 anni di pace sostituendola con dolore che colpisce tutto il mondo”: parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto al WEF. “Putin incarna la guerra, è lui la sola ragione perché certe guerre e conflitti persistono e tutti i tentativi di riportare la pace sono falliti, e lui non cambierà”, ha aggiunto.
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Questo, ha detto Zelensky, deve essere l’anno decisivo per la fine del conflitto, che si avvicina al suo secondo anniversario. “Dobbiamo difenderci, difendere i nostri bambini e le nostre mogli e possiamo batterlo sul terreno, lo abbiamo provato”. Per avere successo in questa impresa, però, Kiev ha bisogno di aiuto: “Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l’Ucraina. Possiamo farlo, i partner sanno ciò di cui abbiamo bisogno e in quali quantità”.
Ha poi parlato delle sanzioni occidentali nei confronti della Russia, delle quali si è detto soddisfatto, ma non al 100%: “Come possiamo essere soddisfatti di sanzioni che nemmeno bloccano la produzione di missili russi? In ognuno di questi ci sono componenti chiave provenienti da Paesi occidentali, è un fatto”. La pace, secondo lui, si potrà avvicinare solo “assicurando che le sanzioni funzionino al 100%. Ed è una debolezza occidentale che l’industria nucleare russa non sia ancora oggetto sanzioni, anche se Putin è l’unico terrorista che ha preso in ostaggio una centrale nucleare”. Inoltre, ha sottolineato che “deve esserci quest’anno una decisione forte per dirigere gli asset russi congelati verso la difesa contro l’aggressione da parte di Mosca e la ricostruzione dell’Ucraina”.
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