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Il Parlamento vuole zone “interdette” ai lupi

Un lupo nel parco di Winterthur.
Coesistenza problematica. KEYSTONE/© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER

Adottata una mozione che propone l'istituzione di aree destinate all'allevamento in cui sarebbe possibile sopprimere gli eventuali predatori senza particolari formalità.  

L’atto parlamentare promosso dell’ex consigliere nazionale del Centro – ora parlamentare al Consiglio degli Stati – Fabio Regazzi, che è stato approvato dalla Camera bassa con 95 voti contro 83 (7 astenuti), sollecita i Cantoni a definire delle “zone senza lupi” nei pressi degli abitati o dove sono presentii greggi.

+ Il lupo tra protezione e regolazione

Nel suo atto parlamentare, che passa ora all’esame del Consiglio degli Stati, il senatore ticinese sottolinea come in parte del territorio alpino, a causa della sua conformazione, molti ovini e caprini non possono essere protetti dalle aggressioni se non con misure sproporzionate e irragionevoli.

Lupo e agricoltura di montagna incompatibili

Per Fabio Regazzi occorre quindi fare una scelta di fondo: “Se vogliamo salvare l’agricoltura di montagna dobbiamo limitare la presenza del lupo su determinate porzioni del nostro territorio alpino, in particolare dove sono presenti greggi non proteggibili e nelle vicinanze di zone abitate”.

Una possibilità per raggiungere questo obiettivo, secondo il parlamentare ticinese, sarebbe quella di istituire, in collaborazione con i Cantoni, delle zone “wolf free” dove possono essere autorizzati interventi di regolazione “senza eccessiva burocrazia”.

Governo scettico

Nella sua risposta, il Governo federale ha fatto notare come il diritto svizzero non preveda l’istituzione di zone libera da specie autoctone. Nel caso del lupo, animale che ha bisogno di spazi ampi e che migra su lunghe distanze, un tale modello a zone, è stato precisato, sarebbe pressoché irrealizzabile.

Insomma, per il Governo le aree libere da lupi darebbero solo un falso senso di sicurezza, poiché anche in queste zone continuerebbero a verificarsi predazioni e danni economici per gli allevatori.

Una seconda mozione sul lupo

Sempre il Consiglio nazionale ha anche approvato un’altra mozione di Fabio Regazzi sul lupo che chiede alcune modifiche all’ordinanza sulla caccia in vigore. Il testo propone di accelerare le procedure di analisi dei campioni genetici e l’ottenimento dell’autorizzazione all’abbattimento di esemplari di lupo considerati problematici.

Anche le modalità di sostegno e gli aiuti finanziari per le misure di protezione delle greggi e per il risarcimento dei danni agli allevatori, contempla la mozione, vanno rafforzate e semplificate.

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