Il Consiglio federale critica la sentenza CEDU sul clima
Keystone / Georgios Kefalas
Berna soddisfa già i requisiti di politica climatica contenuti nella recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (CEDU) contro la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale. Lo ha sostenuto mercoledì il Consiglio federale.
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Keystone-ATS
Nella sua seduta tenutasi oggi, mercoledì, il Governo ha discusso della sentenza emessa dalla CEDU lo scorso 9 aprile, che aveva dato ragione all’associazione Anziane per il clima; quest’ultima aveva presentato un ricorso denunciando quella che considera l’inazione della Confederazione di fronte ai cambiamenti climatici.
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La politica climatica della Svizzera viola i diritti umani
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La Corte europea dei diritti umani ha dato ragione all’associazione “Anziane per il clima” e ha condannato la Svizzera per aver violato i diritti umani in ambito ambientale. Una sentenza senza precedenti che farà giurisprudenza nel mondo.
In una nota, il Consiglio federale afferma di essere “critico” rispetto alla posizione espressa nella sentenza. L’Esecutivo è convinto che il nostro Paese faccia già abbastanza in materia di protezione del clima.
Il Governo, come illustrato anche dal consigliere federale Albert Rösti a margine della conferenza stampa sul nucleare, fa esplicito riferimento alla revisione della legge sul CO2, che il Parlamento ha adottato in marzo e che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2025. In essa, ricorda l’esecutivo, “la Svizzera ha definito alcune misure per raggiungere i propri obiettivi climatici per il 2030”.
Nella sua sentenza, la CEDU non ha però tenuto conto di questa nuova legge, né di quella denominata “per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili” (approvata dal popolo lo scorso giugno, ndr).
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Varata dal governo la nuova legge sul CO2
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Bocciata nel giugno scorso dalla popolazione, la nuova legge sul CO2 è pronta per essere discussa in parlamento con meno tasse e piu incentivi.
Nella nota, il Consiglio federale afferma inoltre di “respingere” l’estensione del diritto di ricorso delle associazioni alle questioni climatiche. “Ciò renderebbe ancora più difficile la realizzazione di infrastrutture urgenti”, afferma. Malgrado ciò, il Dipartimento di giustizia e polizia (DFGP) è stato incaricato di esaminare l’impatto della sentenza sulla prassi dell’Amministrazione federale e dei tribunali federali in materia di diritto di ricorso delle associazioni.
Malgrado la recente decisione della CEDU, il Consiglio federale continua ad appoggiare “l’adesione della Svizzera al Consiglio d’Europa e il sistema della CEDU”. I loro valori fondamentali – che includono la tutela dei diritti dell’uomo, della democrazia e dello Stato di diritto – “rimangono di grande importanza per la Svizzera”, precisa l’Esecutivo. Tuttavia, il Consiglio federale critica l’interpretazione estensiva fatta dalla Corte nel caso in questione: “La giurisprudenza non deve portare a un’estensione del campo di applicazione della CEDU”, sottolinea Berna.
Ora il Governo riferirà al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, che monitora le sentenze della CEDU, sull’attuazione della sentenza da parte della Svizzera. Berna metterà l’accento sugli ultimi sviluppi della legislazione in materia di politica climatica e di politica energetica.
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