Il Parlamento svizzero critica la sentenza della CEDU sul clima
Manifestazione davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo il 29 marzo 2023 delle Anziane per il clima.
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Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha approvato mercoledì una dichiarazione non vincolante che invita il Governo a non dar seguito alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (CEDU) contro la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
Il testo Collegamento esternoapprovato martedì con 111 voti a 72 e 10 astensioni dalla Camera bassa del Parlamento svizzero si intitola “Una protezione efficace dei diritti fondamentali da parte dei tribunali internazionali piuttosto che l’attivismo giudiziario”. Nel documento si afferma in particolare che la sentenza a favore delle Anziane per il clima “oltrepassa i limiti dell’interpretazione dinamica” e che la Corte, così facendo, “travalica i limiti dello sviluppo del diritto concessi a un tribunale internazionale”.
Vi si legge anche che Berna “non vede alcuna ragione per dare ulteriore seguito alla sentenza” dato che “gli sforzi precedentemente e attualmente profusi dalla Svizzera in materia di politica climatica soddisfano i requisiti in materia di diritti umani formulati nella sentenza”.
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Il Nazionale riconosce il valore della CEDU e delle sue sentenze, è un organo prezioso per la tutela dei diritti umani, ha affermato il deputato del Partito liberale radicale Simone Gianini a nome della commissione preparatoria, aggiungendo però che c’è l’impressione che, spingendosi così lontano, la Corte scateni un effetto controproducente.
Il Consiglio federale dovrà spiegare agli altri Stati membri del Consiglio d’Europa che Berna sta già facendo abbastanza in materia di clima. Finora la Svizzera ha rispettato tutti i suoi impegni internazionali in questo ambito, ha aggiunto l’esponente del Centro Philipp Matthias Bregy.
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