Il consigliere federale Alain Berset nuovamente nella bufera
Non c'è pace per il presidente della Confederazione Alain Berset. Dopo la bufera sulle indiscrezioni uscite dal suo Dipartimento durante il Covid, ora a tenere banco è polemica tra il consigliere federale, contrario alla riesportazione di armi verso l’Ucraina, e i vertici del suo partito, il PS.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Contenuto esterno
Fanno ancora discutere le dichiarazioni di Alain Berset sul domenicale NZZ am Sonntag. Il presidente della Confederazione ha difeso con forza la posizione del Governo, contrario alla riesportazione verso l’Ucraina di armi e munizioni di produzione elvetica. Per Berset la Svizzera deve mantenere il nocciolo duro della sua neutralità: “Le armi svizzere non devono essere usate in una guerra”, aveva asserito il consigliere federale, mettendo in guardia da un’atmosfera simile a quella che regnava prima della Prima Guerra Mondiale. “Anche oggi sento questa frenesia bellicosa in certi ambienti. E sono molto preoccupato”, aveva spiegato.
Critiche a questa posizione sono arrivate da più parti e anche dai vertici del Partito socialista. Il copresidente del PS Cédric Wermuth in un’intervista alla NZZ ha parlato di mancanza di coerenza e di un Consiglio federale che si nasconde dietro la neutralità. “Condivido con Berset il desiderio di porre fine allo spargimento di sangue in Ucraina – ha detto Wermuth – ma non la sua analisi della situazione e nemmeno le sue conclusioni”.
Una scelta di parole sbagliata
In seguito a queste critiche, il diretto interessato ha ammesso, in un’intervista al portale online del quotidiano Tages Anzeiger, che la sua “non è stata la scelta giusta delle parole”. “Per essere assolutamente chiaro”, ha detto, “sto parlando di un clima di pura logica bellica, che mi preoccupa. La mia intenzione non è mai stata quella di criticare individui o Stati specifici, ma di dimostrare che ci sono altri modi per sostenere l’Ucraina”. Ha però ribadito che, allo stesso tempo, la risposta all’aggressione russa non può essere il solo riarmo dell’Ucraina. La Svizzera deve pensare in termini di pace e diplomazia, che sono la sua forza.
Contenuto esterno
Problemi tra Berset e il suo partito?
“Il minimo che possiamo dire è che le affermazioni di Alain Berset non sono passate inosservate”, commenta Nicola Zala, corrispondente RSI a Berna, “quel suo accusare ‘alcune cerchie’, senza specificare quali, ‘di trovarsi in un’euforia bellica’ sta suscitando polemiche. Non solo da parte di chi, come il PLR e il Centro, vorrebbe aiutare l’Ucraina anche permettendo la riesportazione di armi svizzere da parte di Stati terzi, ma pure all’interno del PS. Vedere i copresidenti del partito Mattea Meyer e Cédric Wermuth prendere ufficialmente le distanze dal proprio ministro, soprattutto quando parla della necessità di trattare quanto prima con Mosca fa una certa impressione…
Che i temi della neutralità e della riesportazione di armi a favore di Kiev dividano il PS era risaputo, ma sorprende che i vertici e diversi parlamentari del PS critichino pubblicamente e sulla stampa il proprio consigliere federale. Il 22 febbraio scorso, anche Ignazio Cassis difendendo a spada tratta la posizione del Governo di non permettere la riesportazione di armi non aveva certo fatto un favore al presidente del PLR Thierry Burkart, fra i più attivi in Parlamento per ottenere un allentamento delle regole di riesportazione, ma mai, o almeno non pubblicamente, si era arrivati a un botta e risposta o addirittura a uno scontro tra un consigliere federale e il proprio partito”.
“Dire che i socialisti abbiano un problema con Berset”, conclude il corrispondente RSI, “credo sia esagerato: non si possono però negare frizioni che potrebbero richiedere in casa PS un incontro chiarificatore”.
Secondo il Governo l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni!” va respinta senza controprogetto
Questo contenuto è stato pubblicato al
All'iniziativa dell'UDC "No a una Svizzera da 10 milioni!" non va opposto alcun controprogetto, né diretto, né indiretto.
Il Governo adotta i provvedimenti per la protezione salariale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Formalmente approvate, aggiungendone una quattordicesima, le 13 misure annunciate un mese fa per lottare contro il dumping sociale e salariale, timore diffuso in relazione ai rapporti con l'Unione europea.
Analisti: “La BNS potrebbe aver terminato il ciclo di ribassi dei tassi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con la sua decisione annunciata giovedì di tagliare il tasso guida dallo 0,50% allo 0,25% la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe essere il primo, fra i grandi istituti centrali, ad aver terminato il ciclo di ribassi del costo del denaro.
Il 2024 è stato l’anno più letale per i e le migranti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il 2024 è stato l'anno più letale mai registrato per i migranti, stando agli ultimi dati resi noti venerdì dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM): lo scorso anno almeno 8'938 persone sono morte sulle rotte migratorie in tutto il mondo.
Una serie sugli “Swifties” vince nella categoria “Attualità” degli Swiss Press Photo
Questo contenuto è stato pubblicato al
I vincitori degli "Swiss Press Photo" 2025 sono stati svelati oggi. Nella categoria "attualità" si è imposta Anne Morgenstern grazie alle sue foto dei fan della pop star Taylor Swift, i cosiddetti "Swifties", pubblicate sulla "Neue Zürcher Zeitung" (NZZ).
Un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe essere salvato
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oltre un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe essere salvato grazie a una buona salvaguardia del clima a livello globale.
Ruag International scivola nelle cifre rosse nel 2024
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ruag International, società nelle mani della Confederazione, ha visto le vendite crollare l'anno scorso. Investimenti nella produzione e nella trasformazione digitale hanno avuto il loro peso secondo l'azienda, che registra una perdita.
Direttrice della SECO: “La Svizzera deve rimanere aperta su tutti i fronti”
Questo contenuto è stato pubblicato al
In tempi d'incertezza e di guerre commerciali la Svizzera deve restare aperta e in contatto con tutti: lo afferma la direttrice della Segreteria di Stato dell'economia (Seco), Helene Budliger Artieda.
Bloomberg: “UBS sta valutando la possibilità di trasferirsi all’estero”
Questo contenuto è stato pubblicato al
UBS sta valutando la possibilità di trasferire la propria sede centrale dalla Svizzera all'estero, indica l'agenzia di stampa economico finanziaria statunitense Bloomberg, che cita persone che hanno familiarità con la questione.
I liberali radicali lanciano una campagna contro l’Iniziativa per la sostenibilità dell’UDC
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Partito liberale radicale svizzero (PLR, destra) non è disposto a rischiare di annullare l'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE per moderare l'immigrazione, come previsto dalla iniziativa dell'UDC "No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)".
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Il caso Berset arriva in Parlamento
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le commissioni della gestione di entrambe le camere devono decidere se e in che modo far luce sulla fuga di notizie durante la pandemia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Continua a far discutere la fuga di notizie dal Dipartimento dell'interno di Alain Berset. E c'è ora chi chiede il suo allontanamento.
Caso Berset, dai risvolti penali a quelli politici
Questo contenuto è stato pubblicato al
Fanno ancora discutere le indiscrezioni riguardanti la fuga di notizie da parte del Dipartimento federale dell'interno al gruppo editoriale Ringier.
La vita privata di Alain Berset finisce sui banchi del Parlamento
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si tratta di una vicenda privata che tocca il consigliere federale socialista, ma l'UDC vuole comunque vederci chiaro.
Fuga di notizie sul Covid, il parlamento vuole vederci chiaro
Questo contenuto è stato pubblicato al
Delle indiscrezioni finite sulla stampa riguardanti la strategia del governo federale durante la pandemia si occuperà (anche) il Parlamento a Berna.
Il ministro Berset fatto atterrare da un caccia francese
Questo contenuto è stato pubblicato al
Berna precisa: non vi sono procedimenti a carico del ministro Berset per lo sconfinamento in una zona aerea militare in Francia.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.