‘Greenwashing’, la FIFA ha detto falsità su Qatar 2022
La FIFA ha promesso di compensare completamente le emissioni ma non lo ha dimostrato.
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I Mondiali di calcio 2022 svoltisi in Qatar non sono stati neutrali dal punto di vista climatico come affermato erroneamente dalla FIFA. La Commissione svizzera per la Lealtà (CSL) ha approvato ricorsi sull'argomento provenienti da cinque nazioni.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
La FIFA ha falsamente affermato che i Mondiali di calcio 2022 in Qatar erano neutrali dal punto di vista climatico. Dopo una procedura complessa e onerosa la Seconda Camera della CSL ha approvato tutti e i cinque ricorsi provenienti da Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi.
La CSL sottolinea in particolare come la FIFA nell’ambito della sua comunicazione abbia “utilizzato in parte affermazioni assolute dando così l’impressione, errata e fuorviante, che i Mondiali di calcio 2022 in Qatar fossero neutrali dal punto di vista climatico e delle emissioni di CO2 già prima dell’inizio del torneo e durante il suo svolgimento”.
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L’onere della prova spetta a chi pubblicizza
L’onere della prova spetta in ogni caso all’azienda che pubblicizza, scrive la CSL. Secondo l’opinione della Seconda Camera, nel presente procedimento, la FIFA non è stata in grado di fornire le prove richieste. Più in dettaglio, la FIFA affermava di avere già compensato preventivamente le emissioni stimate di 3,63 milioni di tonnellate di CO2. La Federazione ha inoltre ripetutamente promesso di compensare completamente le emissioni che sarebbero state calcolate in modo definitivo in un secondo momento, ma non ha dimostrato la compensazione delle emissioni.
È una “decisione storica”, afferma Raphaël Mahaim, uno degli avvocati dei ricorrenti, il quale sottolinea come in Svizzera non esista un’autorità che sorvegli il cosiddetto “greenwashing”. La FIFA ha venti giorni di tempo per presentare ricorso.
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