La Svizzera chiede alla FIFA giustizia per i lavoratori del Qatar
Nonostante si siano conclusi oltre due mesi fa, i campionati del mondo di calcio che si sono tenuti in Qatar continuano a far parlare di sé: dieci federazioni nazionali di calcio – Svizzera compresa – hanno chiesto alla FIFA assicurazioni sul corretto pagamento di chi ha lavorato (e subìto abusi) sui cantieri del Mondiale.
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tvsvizzera.it/mrj
Dieci federazioni nazionali di calcio, tra cui quella Svizzera, hanno scritto una lettera alla FIFA, chiedendole assicurazioni riguardanti il corretto pagamento dei salari e l’indennizzo dei lavoratori che hanno subìto abusi sui cantieri del Mondiale tenutosi in Qatar nel 2022. Per il presidente dell’Associazione svizzera di calcio (ASF) Dominique Blanc, ci vorrebbe un meccanismo facile e accessibile per permettere a questi lavoratori di rivendicare i propri diritti.
Prima, durante e dopo il campionato qatariota, a far discutere sono spesso stati aspetti extracalcistici e più precisamente i diritti dei lavoratori che hanno costruito stadi e infrastrutture. L’ASF vuole ora vederci chiaro e, insieme ad altre nove federazioni, ha scritto una lettera e chiesto un incontro alla FIFA. L’obiettivo, ha detto Dominique Blanc alla trasmissione “Matinale” della Radiotelevisione della Svizzera romanda RTS, è uno solo: “Vogliamo essere certi – e oggi non lo siamo – che gli operai che hanno lavorato sulle infrastrutture legate al mondiale siano stati pagati correttamente o indennizzati in caso di infortuni o di morte”.
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I firmatari della missiva hanno chiesto un incontro con i responsabili della FIFA, compreso il presidente Gianni Infantino. Contattata dalla Radiotelevisione della Svzzera italiana, l’organizzazione non ha voluto confermare di aver ricevuto la lettera, come nemmeno lo svolgimento dell’incontro. Ha però ricordato a quanto dichiarato dallo stesso Infantino il giorno prima dell’apertura dei mondiali: “C’è, qui in Qatar, un ufficio permanente dell’Organizzazione internazionale del lavoro. E noi controlleremo. Indennizzi per i lavoratori che non sono stati pagati o che hanno avuto un infortunio esistono. E stiamo parlando di importi significativi. Inoltre, la FIFA, ha creato un fondo di sostenibilità per questa Coppa del Mondo”. Un fondo, di cui non si conosce l’ammontare, che andrà a favore di progetti sociali e educativi nelle parti più povere del mondo.
Per le federazioni calcistiche – oltre alla Svizzera, hanno firmato la lettera anche Belgio, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Norvegia, Irlanda, Svezia, Germania e il Portogallo – l’importante è queste promesse vengano anche mantenute e che per i lavoratori ci sia un meccanismo semplice per rivendicare i loro diritti.
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