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Imbarazzanti prestiti dalla FIFA

Sostegni finanziari controversi.
Sostegni finanziari controversi. Keystone / Walter Bieri

Fanno discutere i rapporti finanziari tra alcune amministrazioni comunali elvetiche, tra le quali Ginevra e Berna, e l’organizzazione mondiale del calcio che ha sede a Zurigo.

Mentre l’opinione pubblica in Occidente si scandalizzava per l’assegnazione dei mondiali al Qatar da parte della Federazione internazionale del calcio (FIFA), diverse città elvetiche intrattenevano stretti rapporti finanziari con l’organizzazione finita al centro delle cronache anche per altre vicende controverse.

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In particolare numerosi municipi della Svizzera francese, secondo quanto ha riferito la radiotelevisione RTS, si siano fatti prestare ripetutamente soldi dalla FIFA. Tra di essi anche Ginevra, che in merito ha affermato che riconsidererà la sua politica dei prestiti a breve termine.

La città sul Lemano ha contratto prestiti dall’organizzazione mondiale del calcio dal 2018 utilizzando la piattaforma Loanboox, attiva in questo genere di operazioni, allo scopo di garantirsi le offerte più vantaggiose dal profilo finanziario. La città, hanno indicato le autorità cittadine, si è sempre assicurata che i fondi provenissero da un conto svizzero, in franchi e in conformità con la legge.

La mole dei prestiti, dal 2018, ha raggiunto un totale di 5,5 miliardi, di cui 600 milioni dalla FIFA. Ora però, anche alla luce dei malumori suscitati, l’esecutivo intende riconsiderare questa pratica, alla luce “di un certo numero di criteri” e insistendo sui suoi “impegni rafforzati in tema di sostenibilità”.

In proposito la Federazione internazionale non è stata esente da critiche sia da un punto di vista ambientale che di rispetto dei diritti umani, come accennato riguardo soprattutto ai controversi mondiali in Qatar.

Ma Ginevra non è l’unica grande città ad essere discussa. Berna, sull’arco di sei anni, ha beneficiato di 21 finanziamenti per un ammontare di circa un miliardo di franchi. Anche la capitale ha fatto sapere di voler ora testare una nuova prassi, considerando nuovi criteri per l’approvvigionamento di fondi esterni.

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