Femminicidi in Svizzera, le cifre sono incomplete
Nel 2023 in Svizzera 20 donne, 16 adulte e 4 ragazze, sono state uccise in un contesto di violenza domestica. Quest’anno invece i femminicidi registrati sono già almeno sei, l’ultimo nel canton Turgovia dieci giorni fa.
Numeri drammatici, che tuttavia secondo Julia Meier dell’Associazione Brava non rispecchiano del tutto la realtà: “La polizia non è sempre in grado di riconoscere un femminicidio” dichiara ai nostri microfoni, specificando che anche riguardo la gestione dei segnali d’allarme “la formazione dei poliziotti lascia a desiderare”.
Le regole su come far fronte a tali segnali variano inoltre parecchio a seconda dei cantoni. Sarebbe dunque auspicabile una maggiore uniformità a livello nazionale, in materia per esempio di divieto di avvicinamento alle vittime e di allontanamento dal domicilio.
Come sottolinea sempre Meier, bisogna fare in modo che l’autore non venga più in contatto con la vittima. E qui le differenze cantonali in materia sono molto grandi. Ci vorrebbe un’uniformità, soprattutto che dappertutto si trovino dei modi per deescalare la situazione nel modo più veloce possibile
Nel canton Zurigo è intanto in corso un progetto pilota che prevede il monitoraggio con braccialetto elettronico dell’autore, ma anche della vittima: se i due si avvicinano troppo, scatta l’allarme. Infine per il prossimo anno è prevista l’introduzione di un unico numero telefonico nazionale al quale rivolgersi 24 ore su 24. Per evitare il peggio
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