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La Carmen di Bizet contro il femminicidio

Applausi ma anche dissenso dal pubblico ieri sera al teatro del Maggio musicale fiorentino in occasione del debutto della Carmen di Bizet con la regia di Leo Muscato che ha messo in scena l'opera col finale cambiato. A morire è don Josè, non la bella sigaraia che si ribella e gli spara. 

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Un finale capovolto con un piccolo problema con la pistola: al momento dello sparo non ha funzionato come avrebbe dovuto. Gli applausi, calorosi, sono stati per cast, orchestra e coro, contestazioni all’uscita del regista.

Una Carmen contro il femminicidio, quella portata in scena al Maggio, che già alla vigilia aveva suscitato reazioni per la modifica apportata al libretto originale. La Carmen di Muscato veste i panni di una nomade contemporanea, abitante in un accampamento anni ’80. Ancora vittima di una marcata violenza fisica da parte di Josè. “Mi sarei aspettato reazioni non per il cambio del finale ma più per l’ambientazione nel campo Rom”, aveva detto Muscato nei giorni scorsi, spiegando che la tensione emotiva che percorre l’opera conduce il pubblico ad affrontare “il tema della morte, tema forte che resta comunque”.

Commenti favorevoli alla messa in scena del Maggio c’erano stati tra gli spettatori della prova generale il 5 gennaio scorso. Dopo il debutto altre 5 repliche, tutte esaurite come la prima.

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