Denaro contante, “no” degli Stati all’iniziativa e “sì” al controprogetto
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Il controprogetto all'iniziativa popolare "Il denaro contante è libertà" è stato adottato martedì anche dal Consiglio degli Stati all'unanimità, dopo il "sì" del Nazionale di marzo.
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Il mantenimento di monete e banconote va iscritto nella Costituzione, così come anche il franco svizzero quale divisa nazionale. È quanto chiede il controprogetto all’iniziativa popolare “Il denaro contante è libertà”, adottato martedì anche dal Consiglio degli Stati all’unanimità, dopo il “sì” del Nazionale di marzo. L’iniziativa, lanciata dal Movimento svizzero per la libertà, è invece stata respinta tacitamente dai “senatori”. Visto che anche la Camera del popolo l’ha bocciata, sarà sottoposta a popolo e cantoni con la raccomandazione di respingerla.
Nel dettaglio, l’iniziativa chiede di modificare l’articolo 99 della Costituzione federale affinché la Confederazione assicuri che il denaro contante sia sempre disponibile in quantità sufficiente e che la sostituzione del franco con un’altra moneta sia sottoposta al voto del popolo e dei cantoni. I promotori temono l’abolizione del contante e sono particolarmente preoccupati dalle attuali tendenze politiche, che auspicano un futuro in cui circola sempre meno contante. A loro avviso, una restrizione o una rinuncia al contante equivarrebbe a un mondo trasparente in cui le azioni di ogni individuo sarebbero costantemente monitorate.
Alla luce anche dell’ultimo sondaggio della BNS (inverno 2024) secondo cui il 95% degli interpellati rimane affezionato al contante come mezzo di pagamento, pur in un contesto di crescente utilizzo dei canali digitali, il Consiglio federale ha deciso di contrapporre all’iniziativa un controprogetto diretto poiché riconosce l’importanza delle monete e delle banconote per l’economia e la società.
Concretamente, il Governo ha deciso di innalzare a dignità costituzionale le attuali disposizioni contenute nella Legge sulla Banca nazionale e sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento che prevedono sia la garanzia dell’approvvigionamento in denaro contante sia il franco come valuta svizzera. Si tratta insomma di fare un passo verso il Comitato d’iniziativa con la speranza che quest’ultimo ritiri il suo testo.
Il controprogetto torna ora al Consiglio nazionale.
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