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Credit Suisse scaricata dal suo storico azionista

Una sede del Credit Suisse.
Ora i maggiori azionsti dei Credit Suisse sono la Banca nazionale saudita e un fondo qatariota. © Keystone / Michael Buholzer

Uno degli storici azionisti della banca elvetica, la società di investimento americana Harris Associates, ha venduto la totalità della sua partecipazione in Credit Suisse. Questo dopo 20 anni. Gli storici azionisti erano scesi dal 10% al 5% già a ottobre all'arrivo della Banca nazionale saudita.

Ad annunciare lo storico ritiro è stato il Financial TimesCollegamento esterno. Il futuro della banca, come ha spiegato il vicepresidente della società con base a Chicago, David Herro, è incerto. “Ci sono state importanti uscite” ha affermato, riferendosi ai 111 miliardi di franchi prelevati dai clienti negli ultimi tre mesi del 2022. Herro, nello specifico, dubita che la ristrutturazione, radicale, annunciata da Credit Suisse possa permettere alla banca di invertire la rotta. “Abbiamo molte altre possibilità per investire” ha aggiunto. “Perché farlo in qualcosa che brucia capitale mentre il resto del settore ne genera?”. 

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Harris era entrato in Credit Suisse nel 2002, quando il prezzo di una singola azione si aggirava sui 30 franchi. Nel 2008 aveva venduto la sua quota al doppio del prezzo In seguito aveva investito di nuovo nell’istituto elvetico nel 2009 al prezzo di 23 franchi per azione. Sembrava un ottimo affare, così non è stato: venerdì un’azione di Credit Suisse valeva 2,78 franchi.

Dopo la partenza degli americani, i due più grossi azionisti di Credit Suiss sono ora la Banca nazionale saudita (10%) e la Qatar Investment Autorithy (7%). 

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