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Burocrazia, i contadini dovranno attendere il 2026 per avere sgravi

macchinario raccoglie riso
Contadine e contadini dovranno portare pazienza. Keystone / Jean-Christophe Bott

I contadini dovranno portare pazienza prima di vedersi ridotti i numerosi controlli, contro cui si sono lamentati a inizio anno, al pari di molti loro colleghi in tutta Europa.

Prima del 2026, ha dichiarato venerdì il ministro dell’economia Guy Parmelin al termine di una tavola rotonda tenutasi venerdì, non saranno messe in atto misure concrete per sgravare contadine e contadini dalla burocrazia.

“L’obiettivo è ridurre la densità dei controlli agricoli”, ha spiegato ai media il consigliere federale vodese, anch’egli attivo nel ramo prima di essere eletto in Governo. Tuttavia, provvedimenti saranno adottati nel corso di un secondo incontro l’anno prossimo.

“Pensiamo di ridurre l’onere burocratico dal 2026”, ha aggiunto. “Ad ogni modo abbiamo ancora molto lavoro da fare; per raggiungere tale obiettivo dobbiamo lavorare tutti assieme”.

“Dobbiamo soprattutto evitare doppioni senza intaccare la credibilità delle aziende agricole”, ha sottolineato l’esponente democentrista nell’Esecutivo. I controlli saranno necessari anche in futuro, perché sono in gioco miliardi di sussidi.

In una prima reazione, l’Unione svizzera dei contadini ha accolto con favore questo primo passo, ma ha avvertito che “tutto ciò che può essere migliorato oggi dovrebbe essere affrontato immediatamente”. Chiede inoltre una semplificazione legislativa generale, poiché la complessità del sistema afferente la politica agricola ha raggiunto “un livello intollerabile”.

La riduzione dell’onere amministrativo è una delle principali richieste degli agricoltori elvetici, che si sono mobilitati all’inizio dell’anno per sostenere le loro richieste. Tale mobilitazione fa parte di un’ondata generale di malcontento che ha attraversato tutta Europa.

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