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Basilea Città resta un “semicantone” per la politica federale

Un battello sul reno a Basilea.
Nel 1833, il Canton Basilea, membro della Confederazione dal 1501, fu diviso in due entità separate: Basilea Città e Basilea Campagna. KEYSTONE/Gaetan Bally

I cantoni di Basilea Città e Basilea Campagna devono continuare ad avere un solo seggio al Consiglio degli Stati e contare come mezzo cantone nelle votazioni popolari in cui è richiesta la doppia maggioranza.

Ne è convinta la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) che ha respinto – all’unanimità – una iniziativa cantonale di Basilea Città.

Nel loro testo, i granconsiglieri basilesi ricordano come la nuova Costituzione federale entrata in vigore il 1° gennaio 2000 non fa più alcuna differenza tra “Cantoni” e “Semicantoni”, ma usa il termine unico di “Cantone”. Ciononostante, la Magna Carta continua a trattare i due Basilea, Nidvaldo e Obvaldo, nonché i due Appenzello come mezzi Cantoni per le votazioni e per l’elezione dei “senatori” (due per Cantone e uno per “semicantone”).

Per i basilesi di tratta di una “ineguaglianza di trattamento”, “una limitazione considerevole che il Cantone di Basilea Città, quale importante centro urbano, polo economico e Cantone donatore nell’ambito della perequazione finanziaria nazionale, fa sempre più fatica ad accettare”.

Basilea fa ancora notare come “nell’ottica del principio di uguaglianza giuridica tra gli Stati membri della Confederazione, tutti i Cantoni dovrebbero essere Cantoni a pieno titolo e avere le stesse competenze, gli stessi diritti e gli stessi obblighi”. Del resto, viene sottolineato, nel 1979 il Giura è divenuto un Cantone a pieno titolo.

Nella sua presa di posizione, la Commissione fa però notare come lo Stato federale poggi su un equilibrio federativo tra i Cantoni più grandi e quelli più piccoli. “La forza economica dei Cantoni non ha alcuna rilevanza”, sostiene la CIP-S. Una eventuale modifica delle regole metterebbe in pericolo l’equilibrio tra le regioni linguistiche.

Divisione storica

Nel 1833, il Canton Basilea, membro della Confederazione dal 1501, fu diviso in due entità separate: Basilea Città e Basilea Campagna. La spaccatura fu il risultato di tensioni crescenti tra la ricca élite urbana della città, che deteneva il potere politico ed economico, e la popolazione rurale, che lamentava discriminazioni e scarsa rappresentanza. La situazione degenerò in scontri armati, culminando con l’intervento della Confederazione, che sancì la separazione ufficiale in due Semicantoni.

Nel corso del Novecento e oltre, ci furono diversi tentativi di riunificazione, sostenuti in particolare da Basilea Città per motivi economici e amministrativi. Tuttavia, il timore di perdere autonomia e il risentimento storico tra le due popolazioni portarono al fallimento di ogni proposta, l’ultima nel 2014, quando una iniziativa popolare fu nettamente bocciata da Basilea Campagna. Oggi, i due Cantoni collaborano su vari progetti, ma la prospettiva di una riunificazione resta remota.

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