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Joe Biden giura promettendo riconciliazione e lotta al Covid

Keystone / Patrick Semansky / Pool

Joe Biden ha pronunciato mercoledì la formula di rito sulla scalinata esterna del Campidoglio, divenendo ufficialmente il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti.

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 gennaio 2021 - 21:27
tvsvizzera/ats/afp/spal con RSI (TG del 20.1.2021)

I suoi compiti principali saranno quelli di tirare fuori il paese dalla pandemia e di pacificare gli USA, dilaniati dai quattro anni di presidenza divisiva del suo predecessore. Concetti ripresi nel discorso inaugurale del più anziano - e il secondo cattolico dopo J.F. Kennedy - inquilino della Casa Bianca che è durato una ventina di minuti, sotto lo sguardo vigile di 25'000 militari della Guardia nazionale che presidiavano la piazza.

"È il giorno dell'America, della democrazia, un giorno di storia e speranza", ha detto il politico 78enne che ha sottolineato come alla fine "la democrazia ha prevalso". "Gli Usa hanno molto da fare in questo inverno di pericolo, molto da riparare e da risanare", ha continuato Joe Biden, che ha anche promesso di "riunire la nazione", e assicurato che "vinceremo sul suprematismo bianco e sui terroristi interni". "Non possiamo vederci come avversari", ha detto più esplicitamente il neo presidente.

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Tra i primi provvedimenti che aveva già anticipato nelle scorse settimane Joe Biden ha citato "la sfida dei cento giorni con le mascherine". La lotta al Covid-19, che finora ha ucciso 400'000 persone negli USA, è infatti la priorità numero uno della sua agenda. Un obbligo contenuto nell'ordine esecutivo appena emanato e che si applica solo negli edifici federali ma che il presidente vuole estendere agli Stati e alle giurisdizioni locali. Per questo chiamerà già nei prossimi giorni governatori e sindaci.

Verrà inoltre insediata una nuova squadra di esperti nella lotta alla pandemia alla Casa Bianca. Sarà inoltre sospesa l'uscita degli Stati Uniti dall'OMS, voluta da Donald Trump. Analogamente Washington rientrerà nell'accordo sul clima di Parigi. Nell'approfondimento del TG l'analisi di Mario Del Pero.

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Pochi minuti dopo Papa Francesco ha chiamato il nuovo leader americano, invitandolo a operare per la riconciliazione negli USA e "tra le nazioni del mondo", seguito da altri capi di Stato. Contrariamente a Donald Trump, il suo vicepresidente Mike Pence e gli ex presidenti Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton hanno assistito alla cerimonia di insediamento, aperta dal giuramento della vice Kamala Harris.

Poco prima l'uomo d'affari newyorkese, che ha preannunciato la creazione del Patriot Party, in concorrenza con il Partito repubblicano da cui proviene, si era limitato ad augurare "buona fortuna" alla nuova amministrazione, senza pronunciare il nome di Joe Biden, dalla base militare di Andrews, da dove l'Air Force One lo ha condotto al suo club di Mar-a-Lago in Florida, sua nuova residenza stabile. Non senza promettere un suo ritorno da protagonista assoluto sulla scena di Washington "in un modo o in un altro".

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tvsvizzera/ats/afp/spal con RSI (TG del 20.1.2021)

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