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Spari nel Congresso USA occupato dai fan di Trump

Supporter di Trump all'interno del Campidoglio Copyright 2021 The Associated Press. All Rights Reserved.

Nel giorno in cui le due Camere dovevano certificare la vittoria elettorale di Joe Biden una manifestazione dei supporter del presidente uscente degenera in sanguinosi scontri a Washington.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 gennaio 2021 - 09:10
tvsvizzera/spal con RSI (Infonotte del 6.1.2021)

Una folla eterogenea di estremisti di destra - i Proud Boy, altre formazioni di patrioti e suprematisti bianchi, complottisti e semplici elettori repubblicani  - si è diretta nel pomeriggio di mercoledì, su invito dello stesso Donald Trump, verso Capitol Hill e ha avuto ragione del servizio di sicurezza del parlamento, rivelatosi del tutto inadeguato, facendo irruzione nel luogo sacro della pluricentenaria democrazia americana.

Senatori e deputati sono stati accompagnati nei bunker sotterranei dell'edificio e il vicepresidente Mike Pence è stato scortato all'esterno.

Intanto sulle televisioni e sui social media sono rimbalzate immagini mai viste nel paese ritenuto il baluardo della democrazia occidentale.

Miliziani armati hanno infranto vetri e vandalizzato arredi del Campidoglio penetrando nelle due camere e negli uffici dei rappresentanti del popolo americano, costretti a interrompere la seduta che avrebbe dovuto ratificare il voto dello scorso 3 novembre. Sono stati quindi uditi degli spari e una donna, ferita al petto, è deceduta.

Nell'assoluta inerzia del presidente in carica, che poche ore prima aveva ribadito di non riconoscere l'esito dello scrutinio, è intervenuto alla televisione Joe Biden che, appellandosi all'unità nazionale, ha esortato Donald Trump ad intervenire per porre fine all'assalto dei suoi supporter.

È stato quindi il vicepresidente Mike Pence a ordinare l'arrivo dalla vicina Virginia della guardia nazionale per sgomberare il parlamento mentre le autorità locali hanno ordinato il coprifuoco dalle 18 locali.

Alla fine Donald Trump ha diffuso un breve messaggio in cui, dopo aver ripetuto che la vittoria gli è stata rubata, ha chiesto ai dimostranti, definiti patrioti, di tornare a casa e di rispettare gli uomini in divisa. Ma a Washington sono continuati ad affluire i suoi sostenitori che hanno manifestato nelle stesse ore anche in altre città statunitensi.

Il bilancio della giornata, seguita con apprensione e sconcerto da milioni di americani per quello che stava avvenendo, è stato di quattro morti, 13 feriti e una cinquantina di arresti nella capitale mentre i congressisti hanno ripreso nella tarda serata, una volta bonificato il Campidoglio, i lavori parlamentari.

Intanto anche nel campo repubblicano si sta valutando di attivare il 25esimo emendamento della Costituzione che comporta la rimozione del presidente in caso di decesso o impedimento, affidando i poteri fino al prossimo 20 gennaio, giorno del giuramento di Joe Biden, al vicepresidente Mike Pence.

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tvsvizzera/spal con RSI (Infonotte del 6.1.2021)

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