L'Isis rivendica il doppio attentato a Baghdad
L'Isis ha rivendicato venerdì, attraverso il suo organo di propaganda, il doppio attentato suicida che giovedì ha provocato almeno 35 morti e oltre 100 feriti nella capitale irachena Baghdad. L'Iraq ha dichiarato sconfitto militarmente l'autoproclamato Stato islamico fin dal 2017, ma cellule dell'organizzazione continuano a esistere e talvolta a operare in diverse aree centro-settentrionali del Paese.
L'attentato è avvenuto in un vasto e affollato mercato popolare e "per modalità ed esecuzione" aveva da subito ricordato quelli compiuti dall'Isis, ha spiegato il direttore della protezione civile irachena generale Kazem Selman.
Non appena scatenatosi tra le bancarelle il panico per la prima esplosione, il secondo attentatore si è diretto su un altro lato della piazza e si è accasciato a terra fingendo di avere bisogno di aiuto. Quando attorno a lui si è radunato un capannello di persone, ha azionato il detonatore. Questa seconda esplosione è stata ripresa con i telefoni cellulari da alcuni passanti e da persone affacciate alle finestre dei palazzi.
È il più grave attacco suicida nel centro di Baghdad da giugno 2019. Nella stessa piazza Tayeran, un attentato era costato la vita a 31 persone nel 2018.
Il luogo dell'attentato si trova poco a nord est di piazza Tahrir, epicentro da circa un anno e mezzo delle proteste antigovernative contro il carovita e la corruzione.
L'attacco avviene all'indomani dell'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, il cui esercito è ancora presente in Iraq con migliaia di effettivi.
Papa Francesco, che ha in programma un viaggio proprio in Iraq all'inizio di marzo, si è detto "profondamente rattristato" e ha deplorato "questo insensato atto di brutalità", ma anche invitato tutti a continuare a lavorare per superare la violenza con fraternità, solidarietà e pace.
Poche ore dopo l'attentato, il premier Mustafa Kazimi ha ordinato l'apertura di un'inchiesta e ha deciso di sostituire una serie di responsabili delle forze di sicurezza della regione.
L'Iraq è attraversato da oltre un anno da massicce proteste antigovernative. Nei giorni scorsi il governo aveva rinviato a ottobre le elezioni legislative anticipate, favorendo così i partiti al potere e andando contro una delle principali richieste del movimento di protesta.
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 22.01.2021)
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