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Kosovo, attaccate anche le forze della missione di pace

Militari della Kfor a Zvecan.
Soldati della Kfor attivi a Zvecan. Keystone / Georgi Licovski

La situazione è tornata tranquilla lunedì in tarda serata a Zvecan, la città del nord del Kosovo teatro dei violenti scontri tra dimostranti serbi e militari della KFOR. I manifestanti si sono in larga parte ritirati,

I soldati della KFOR presidiano ugualmente i Municipi di Zubin Potok e Leposavic, altri due Comuni del nord a maggioranza serba interessati anch’essi dalla recente elezione di nuovi sindaci di etnia albanese, invisi alla popolazione serba locale. Nuove proteste dei serbi sono state annunciate per questi giorni.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha criticato aspramente gli attacchi perpetrati ai danni di 30 militari della missione Kfor. Nessuno membro del contingente svizzero Swisscoy è rimasto ferito.

“La Svizzera sostiene gli sforzi per la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo”, si legge in un Tweet pubblicato dal DFAE. La Confederazione “condanna fermamente le azioni violente dei manifestanti” avvenute a Zvecan e rivolte anche contro la Kosovo Force (Kfor) presente nella regione per garantire e per mantenere un contesto pacifico e sicuro. “Qualsiasi atto di provocazione dovrebbe essere evitato da tutte le parti coinvolte”, ha aggiunto il DFAE.

La Forza Nato in Kosovo ha reso noto in un comunicato martedì che fra i 30 militari rimasti feriti, 11 fanno parte del contingente italiano e 19 di quello ungherese. Tutti hanno riportato lesioni multiple, comprese fratture e ustioni causate da ordigni incendiari esplosivi improvvisati.

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Le truppe della Kfor sono intervenute lunedì a Zvecan per disperdere i dimostranti serbi che hanno manifestano davanti alla sede del Municipio locale per protestare contro l’insediamento del nuovo sindaco di etnia albanese.

Zvecan è uno dei quattro principali Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba alla cui guida sono stati eletti il 23 aprile scorso nuovi sindaci di etnia albanese a causa del boicottaggio elettorale dei serbi.

Dal 1999, l’Esercito svizzero partecipa alla missione di mantenimento della pace in Kosovo con Swisscoy, che a inizio anno contava 195 soldati. L’attuale mandato scade alla fine del 2023.

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