Nel nord del Kosovo, in una situazione di persistente alta tensione interetnica, restano le barricate e i blocchi stradali da parte della popolazione serba, che protesta contro l'arresto di un ex agente serbo della polizia kosovara, e in generale contro la politica di Pristina ritenuta ostile alla popolazione serba locale.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
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La Serbia è ora fermamente intenzionata a inviare un proprio contingente di forze di sicurezza nel nord del Kosovo, a protezione della popolazione serba e delle sue proprietà. Lo ha ribadito il vicepremier e ministro della difesa Milos Vucevic, che lunedì si è recato a Raska, nel sud della Serbia a ridosso del confine con il Kosovo, per ispezionare le truppe che stazionano nella locale guarnigione militare. Nel nord del Kosovo permane dunque alta la tensione interetnica.
Secondo i media a Belgrado, entro la settimana la dirigenza serba invierà alla Forza Nato (Kfor) la richiesta di invio di un proprio contingente di forze di sicurezza in Kosovo. Contro tale invio, definito ‘inaccettabile’, si è espressa domenica la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock, alla quale ha poi replicato duramente la premier serba Ana Brnabic, denunciano doppi standard della comunità internazionale nell’applicazione delle risoluzioni dell’Onu.
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