
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
la notizia ha ormai fatto il giro del web: Taylor Swift è stata nominata "persona dell'anno" dalla rivista Time, battendo anche il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping, Re Carlo III o ancora i magistrati che stanno mettendo sotto processo Donald Trump.
Una scelta che ha fatto discutere, ma che ha reso felici i numerosissimi fan della popstar. "Scegliere la persona dell’anno, qualcuno che rappresenti gli otto miliardi di persone del pianeta, non è compito facile. Abbiamo scelto la gioia, qualcuno che nel 2023 ha portato la luce nel mondo, ha detto il direttore del Time Sam Jacobs, in diretta su X (ex Twitter) e sull'emittente NBC.
L'anno scorso il titolo era andato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e nel 2021 a Elon Musk.
Personalmente mi chiedo se quella della Swift sia una scelta che può essere compresa solo dalle generazioni più giovani o se le mentalità stanno cambiando.
Buona lettura!

Oltre mezzo milione di persone in Svizzera non ha le competenze necessarie per identificare le fake news online, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST). Inoltre, più del 60% dei e delle giovani tra i 15 e i 29 anni si è imbattuto in forme di incitamento all’odio sul web.
Il 51% della popolazione elvetica ha dichiarato di aver visto informazioni o contenuti falsi o sospetti su siti di notizie o sui social. Questa percentuale è aumentata di 6 punti rispetto al 2021. Secondo l’UST, in rete vengono pubblicati e condivisi più contenuti falsi o sospetti rispetto a prima, ma gli e le utenti di internet hanno anche sviluppato una maggiore consapevolezza in merito al tema, visto che è stato ampiamente trattato dai media.
Il comportamento nei confronti della disinformazione invece non è cambiato dal 2021. Solo la metà degli e delle utenti di internet che hanno individuato tali contenuti ha dichiarato di averne verificato la veridicità o le fonti. Il 41% non l’ha fatto, ritenendo di sapere già che le informazioni erano false, e il 17% (oltre 600’000 persone su scala nazionale) ha dichiarato di non averlo fatto per mancanza di competenze o conoscenze.
Inoltre, più di un terzo delle persone intervistate dichiara di aver visto online messaggi ostili o degradanti nei confronti di gruppi o di individui. Fra gli e le utenti dei social la percentuale raggiunge il 47%. Risultano inoltre particolarmente esposti i e le giovani: il 60% dell’utenza dai 15 ai 29 anni si è imbattuto in messaggi di odio, contro il 30% degli e delle over 50.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Non solo fake news: sul web circolano siti d’informazione fake che imitano gli originali: un approfondimento di RSI InfoCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’UST.

Alla Svizzera non serve un controprogetto all’iniziativa biodiversità: lo ha deciso la Camera alta del Parlamento elvetico (il Consiglio degli Stati), che ha respinto con 25 voti contro 18 una versione semplificata del disegno di legge elaborato dal Consiglio federale, giudicandola inutile. Essendo la seconda volta che la controproposta viene bocciata, è definitivamente affossata.
“Questo rifiuto è uno schiaffo alla biodiversità“, ha criticato la socialista giurassiana Mathilde Crevoisier Crelier, mentre il vallesano Beat Rieder (Centro), ha affermato che anche una versione “light” del controprogetto si spinge troppo in là e avrebbe conseguenze importanti soprattutto per l’agricoltura, il turismo e la produzione di energia.
I contrari, Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e parte del Centro, hanno infatti paventato conseguenze come la perdita di terreni coltivabili e la messa a repentaglio della sicurezza alimentare del Paese. Il progetto avrebbe portato a limitazioni anche per quanto riguarda la produzione di energia e l’approvvigionamento del Paese, ha sottolineato il democentrista bernese Werner Salzmann.
L’iniziativa popolare “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (iniziativa biodiversità)” chiede più terreni e finanziamenti pubblici per la biodiversità. Al contrario degli Stati, il Nazionale si è espresso per due volte a favore del controprogetto, che non conteneva ormai più nuove richieste per l’agricoltura e si concentrava sulla biodiversità nelle città e negli agglomerati urbani.
- La notizia riportata da RSI InfoCollegamento esterno.
- La reazione dell’Associazione dei piccoli agricoltori sul portale tio.chCollegamento esterno.
- L’iniziativa popolare “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)”Collegamento esterno.
- La pagina dell’Ufficio federale dell’ambiente dedicata alla biodiversità.Collegamento esterno

Evitare gli sprechi di risorse al fine di mitigare l’impatto sull’ambiente dell’economia: è questo l’obiettivo della revisione della Legge sulla protezione dell’ambienteCollegamento esterno adottata oggi anche dal Consiglio degli Stati (Camera alta del parlamento) con 37 voti contro 2, che mira a introdurre la cosiddetta economia circolare. A maggio anche il Nazionale aveva detto di sì.
Sono previste anche sanzioni contro il littering: in futuro, chi getterà a terra rifiuti verrà punito con una multa massima di 300 franchi. Un reato, quello del littering, che non viene trattato ovunque in Svizzera allo stesso modo. Alcuni Cantoni lo puniscono, altri no.
L’obiettivo del progetto è sviluppare l’economia circolare, rendere l’economia elvetica più efficiente, ridurne l’impatto sull’ambiente e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento, ha spiegato a nome della commissione il lucernese Damian Müller, del Partito liberale-radicale (PLR, destra). L’approccio è globale e copre l’intero ciclo del prodotto: non solo la valorizzazione dei rifiuti, ma anche il riutilizzo, la riparazione e il riciclo.
Il disegno chiede alle autorità di attuare misure di protezione ambientale che si basino sul principio della conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali. Per farlo la revisione legislativa punta a una stretta collaborazione con gli ambienti economici. Gli ostacoli normativi o amministrativi saranno ridotti.
- Dagli archivi di tvsvizzera.it: “Fino a 300 franchi di multa a chi getta un mozzicone”.
- La sensibilizzazione dà i suoi frutti: il littering diminuisce in Svizzera.
- Il testo dell’attuale Legge federale sulla protezione dell’ambienteCollegamento esterno.

Abitare in Svizzera diventa sempre più caro: aumentano gli affitti, ma anche i prezzi degli alloggi in proprietà. Sono queste le conclusioni alle quali è giunto lo Swiss Real Estate Offer Index, un indice basato sugli annunci immobiliari. Il parametro viene calcolato da ImmoScout24 – piattaforma immobiliare di SMG Swiss Marketplace Group, che riunisce diversi portali – insieme alla società di consulenza zurighese IAZI.
L’indice segnala un incremento del costo del metro quadrato di una casa unifamiliare in proprietà dello 0,3% in novembre rispetto ad ottobre e dell’1,1% su base annua. Gli appartamenti, quanto a loro, sono saliti a livello mensile dello 0,3%, mentre rispetto al 2022 si registra un +2,1%.
Per quanto riguarda gli affitti, nello spazio di un mese il rincaro è stato dell’1,2%, valore che sale al 4,5% sull’arco di un anno. La media nazionale riassume peraltro tendenze regionali più o meno accentuate: Zurigo (+2,4%) segna l’incremento mensile più alto, mentre il Ticino (+0,7%) presenta una crescita meno marcata.
“Il contesto di mercato rimane quindi difficile per i nuovi inquilini e inquiline e per il momento è improbabile che la situazione cambi a causa della continua scarsità di offerta“, afferma Martin Waeber, direttore di SMG Swiss Marketplace Group, citato in un comunicato. “Ma anche chi non ha intenzione di trasferirsi dovrà mettere in conto un aumento delle spese”. Questo perché il 2 dicembre è stato aumentato per la seconda volta quest’anno il tasso di interesse di riferimento, che è salito all’1,75%.
- La notizia riportata dal portale online del Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Il grattacapo del caroaffitti in Svizzera: un articolo del mio collega Domhnall O’Sullivan.
- Lo Swiss Real Estate Offer IndexCollegamento esterno.

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