La televisione svizzera per l’Italia
scorcio di montagna con locanda annessa e cielo azzurro

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

Da due giorni – e stranamente senza pioggia – è iniziato il Locarno Film Festival: dieci giorni in cui la città ticinese diventa il centro del cinema internazionale. Tra gli ospiti di spicco, l’attore Matt Dillon, noto per aver interpretato Healy in “Tutti pazzi per Mary”, l’ufficiale Ryan in “Crash” o ancora Carl in “Tu, io e Dupree”. Dillon, che dal Festival ha ricevuto un premio per la carriera, ha dichiarato che Hollywood non lo ispira e che per questo non vive a Los Angeles, preferendo fare la spola tra New York e Roma, dove vive la sua fidanzata italiana

Ora, io non so nulla di film e recitazione, ma qui a Berna, da dove vi scrivo questa settimana, ho trovato l’ispirazione per raccogliere e scrivere le notizie della giornata. Buona lettura!

elicottero rega in volo
© Keystone / Laurent Gillieron

Sono già cinque le persone che quest’estate hanno perso la vita nella regione dell’Alpstein, nelle Alpi appenzellesi, nei pressi della celebre locanda di montagna Äscher e del lago Seealp. Nelle montagne elvetiche si registrano sempre più emergenze alpine.

Il dramma più recente è avvenuto pochi giorni fa: il 1. agosto una 31enne è stata vittima di una caduta mortale insieme a sua figlia di 5 anni in un ripido pendio sul sentiero che porta alla capanna Äscher. Incidenti simili sono capitati anche a giugno e a luglio.

Le emergenze alpine, che comprendono non solo cadute con esito più o meno grave, ma anche situazioni in cui le persone, per malattia o altri motivi hanno bisogno dei soccorsi alpini, sono aumentate negli ultimi anni: soccorritrici e soccorritori di montagna sono stati contattati 3’680 volte nel 2021, ossia il 20% in più rispetto al 2019. Nel 40% dei casi si è trattato di escursionisti ed escursioniste in difficoltà.

Quasi la metà degli interventi sono stati effettuati a causa di cadute lungo i sentieri, un quarto perché le persone si sono trovate in difficoltà a causa della fatica, il 17% per problemi di salute accusati durante l’escursione e l’8% perché escursionisti ed escursioniste si erano persi durante la loro camminata.

pesce morto in acqua a pancia in su
© Keystone / Melanie Duchene

La nuova ondata di calore che sta colpendo la Svizzera sta causando una morìa di pesci che vivono nei fiumi Aare e Reno. La temperatura delle acque sta infatti raggiungendo livelli che non sempre la fauna acquatica riesce a sopportare.

Si stanno moltiplicando negli ultimi giorni le segnalazioni di animali morti: a dirlo è il direttore dell’Associazione svizzera della pesca David Bittner in un’intervista rilasciata al quotidiano TagesAnzeiger. Le immagini che giungono dai due fiumi “fanno male”, dice.

Per specie come temoli e trote un’acqua a 20 gradi è una fonte di stress. Se questa arriva a 25 – come è successo nel corso della canicola – e la situazione si protrae per più giorni, allora è letale per questi animali. La meteo non è l’unica responsabile: nel caso dell’Aare, la colpa è anche della centrale nucleare di Beznau, che usa le sue acque per raffreddare i reattori. Quando l’acqua raggiunge i 25 gradi, normalmente le attività vengono ridotte al minimo, ma in vista delle carenze energetiche previste per il prossimo inverno, le autorità hanno deciso di autorizzare la centrale a lavorare al 50% della sua potenza.

Insomma, la pressione sulla protezione dell’acqua e dei corpi idrici non è destinata a ridursi in breve tempo, anche perché le previsioni non annunciano importanti cali delle temperature nei prossimi giorni.

vespa su collo di bottiglia in pet
Keystone / Salvatore Di Nolfi

Il centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) segnala un aumento dei ricoveri legati alle punture di vespe o di api: nel mese di luglio 2021 sono state registrati 43 casi, mentre un anno dopo questo numero è praticamente raddoppiato (72).

Lo avevamo già scritto qualche giorno fa: con il caldo primaverile ed estivo il numero di vespe è aumentato. Questi insetti sono affamati e quindi sono attirati dalle cibarie che vengono lasciate all’aperto, in terrazza o durante i pic nic. Di conseguenza gli incontri ravvicinati tra uomo e insetto volante sono più frequenti e quindi anche le punture.

L’ammissione al pronto soccorso, però, non significa che siano diventate più pericolose: “I pazienti vengono sorvegliati per un lasso di tempo che dipende dalla gravità dei loro sintomi e possono in seguito tornare a casa”, spiega la portavoce del CHUV Catherine Cossy.

Per quanto si possa non amarle e averne paura (soprattutto nel caso di reazioni allergiche al loro veleno), le vespe sono però anche nostre alleate: si nutrono infatti di insetti ancora più fastidiosi di loro, come le zanzare, le mosche, le formiche o le afidi, per citarne solo alcuni.

immagine presa da un drone di migliaia di persone davanti a un palco
© Keystone / Etienne Bornet

Si è concluso, dopo due settimane (una per i più giovani dai 7 agli 11 anni di età) il più grande campo scout mai organizzato in Svizzera, che ha ospitato nella valle di Goms, nel canton Vallese, circa 30’000 ragazze e ragazzi di tutto il Paese.

La cerimonia di chiusura si è tenuta giovedì sera, ma le tende verranno levate in maniera graduale: le partenze sono state scaglionate nel corso delle giornate di venerdì e sabato e sono state organizzate in collaborazione con la Matterhorn Gotthard Bahn e AutoPostale. Le Ferrovie federali svizzere hanno dal canto loro messo a disposizione 80 treni speciali.

Nel corso delle due settimane sono state organizzate, oltre a escursioni, giochi e attività manuali, anche degli incontri con personalità importanti. Il primo è stato “extraterrestre” poiché l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti si è collegata per qualche minuto dalla Stazione spaziale internazionale (ISS), dove si trova dal 27 aprile per una missione che si concluderà i primi di ottobre. Il secondo è invece stato di persona, con la consigliera federale Viola Amherd, che si è detta “molto impressionata dall’infrastruttura e dal numero di giovani presenti”.

Il campo, inizialmente previsto per il 2021, ma rimandato di un anno a causa della pandemia di Covid-19, viene organizzato ogni 14 anni. Il budget totale dell’evento – senza contare gli aiuti di Gioventù+Sport – è di circa 25 milioni di franchi. La metà di questa cifra arriva dal contributo dei partecipanti, un quarto dalle donazioni e dagli sponsor e il resto dai ricavati delle consumazioni e delle vendite di articoli sul posto.

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