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Uomo in abiti tradizionali svizzeri tiene in mano la bandiera svizzera e quella europea

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

Chiariamo subito una cosa: a scrivervi è l’altra Marija. Se dal nome non potete distinguerci, il cognome può aiutarvi (ma non troppo): la differenza sta in due lettere. Basatevi, insomma, sulla foto per capire quale delle due sta scrivendo: quella è inequivocabile.

Pensavamo, lo scorso 26 maggio, di aver messo la parola fine alle discussioni sull'accordo quadro tra Svizzera e UE, ma come leggerete qui sotto... potrebbe tornare presto a essere un tema di attualità.  

Buona lettura e buona settimana!

Uomo in abiti tradizionali svizzeri tiene in mano la bandiera svizzera e quella europea
Keystone / Martin Ruetschi

Il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis ha fatto sapere che non è escluso che Berna e Bruxelles tornino a discutere di un nuovo accordo quadro.

Discussioni per le quali, ha precisato Cassis, la Svizzera dovrà mettere in chiaro fin dall’inizio cosa è accettabile e cosa non lo è. I negoziati per un accordo quadro istituzionale tra Svizzera e UE sono stati abbandonati dal Consiglio federale lo scorso 26 maggio: duravano da sette anni ormai e la popolazione elvetica non era molto propensa ad accettarlo.

C’è il desiderio di proseguire con una collaborazione come quella venutasi a creare durante la pandemia di coronavirus, poiché la Confederazione è uno dei più importanti siti di ricerca in questo ambito.

Panche vuote di una chiesa e acuni fedeli seduti in sottofondo
© Keystone / Gaetan Bally

La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) avvierà in autunno uno studio su larga scala riguardante gli abusi sessuali in seno alla Chiesa.

Ad annunciarlo, il vescovo di Coira Joseph Bonnemain, che per quasi 20 anni è stato segretario della commissione di esperti della Conferenza “Abusi sessuali in ambito ecclesiale”, che ha anche aggiunto: “Dobbiamo attenderci che vengano alla luce nuovi casi” poiché spesso passano 30-40 anni prima che una vittima si faccia avanti.

I contratti con gli scienziati indipendenti che se ne occuperanno sono in fase di elaborazione, ma i loro nomi non saranno rivelati prima dell’avvio dello studio, che “ha senso solo se tutto è sul tavolo e le ricercatrici e i ricercatori possono lavorare al 100% in maniera indipendente”.


immagine del cervino durante una gara
Keystone / Valentin Flauraud

La Patrouille des Glaciers è assicurata per almeno le prossime quattro edizioni: per garantire il futuro della celebre competizione di scialpinismo è stato trovato un accordo. 

Una tabella di marcia è stata firmata da parte della Confederazione, dallo Stato del Vallese e dall’Associazione di sostegno, gestione e promozione della Patrouille des Glaciers (ASPdG). Sono quindi migliorate le relazioni che negli scorsi mesi erano arrivate ai minimi termini. Ad essere decisivo è stato l’intervento del Canton Vallese, che ospita la gara che si svolge con cadenza biennale.

La tabella di marcia prevede già per l’edizione 2024 la formazione di una fondazione di pubblica utilità che assumerà i compiti principali dell’attuale ASPdG. Questa nuova entità garantirà il coordinamento della promozione e del marketing della manifestazione.  

Lo ha fatto sapere il Dipartimento federale della difesa della protezione della popolazione e dello sport, che continuerà ad assicurare l’organizzazione e la gestione della corsa almeno fino al 2028, in collaborazione con lo Stato del Vallese.


Edificio della sede principale di Repower con sfondo di montagne innevate
© Keystone / Gian Ehrenzeller

Il Consolato generale di Svizzera a Milano sta organizzando sui propri canali social media la campagna #FareImpresa. Si tratta di un’iniziativa che, come scrive il consolato generale, vuol essere un momento di approfondimento sul tema dell’economia.

“Considerato il particolare periodo che stiamo vivendo, abbiamo ideato questa campagna, interamente digitale, per porre l’attenzione su aziende svizzere nel Nord Italia e sul valore aggiunto che questa presenza comporta sia per l’Italia che per la Svizzera”, spiega la console generale svizzera a Milano Sabrina Dallafior.

A cadenza quindicinale verrà presentata una realtà imprenditoriale elvetica attiva nel Nord Italia: finora si sono fatte conoscere la grigionese Repower, la ticinese Sketchin e la vodese Bobst.

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