240 anni di storia architettonica della Scala
Al Museo Teatrale alla Scala è allestita una mostra dedicata ai 240 anni di storia architettonica del Teatro. Da Piermarini a Sanquirico, da Secchi a Botta, la storia della Scala milanese si intreccia con quella della Città e del Paese.
La mostra, come scrive il Museo della ScalaLink esterno, racconta lo sviluppo di un teatro che dalla sua nascita è stato specchio della città e delle sue trasformazioni.
L’edificio del Piermarini ha accolto una società in costante evoluzione, riflettendone lo sviluppo: alle modifiche negli arredi e nelle decorazioni si sono aggiunti interventi strutturali che ne hanno fatto un palcoscenico sempre all’avanguardia anche dal punto di vista tecnico-architettonico.
L’allestimento di Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto occupa le sale della Biblioteca Livia Simoni al piano superiore del Museo Teatrale, dedicate all’evoluzione storica della struttura del Teatro, mentre il Ridotto dei Palchi ospiterà la sezione dedicata agli interventi più recenti firmati dall’architetto ticinese.
Il coraggio di Mario Botta
La recente ristrutturazione affidata all’architetto ticinese Botta, portata a termine nei tempi previsti, è una nuova testimonianza della capacità del Teatro e di Milano di ripensarsi in funzione delle nuove esigenze funzionali, artistiche ma anche urbanistiche mantenendo un giusto equilibrio tra rinnovamento costante e conservazione di un patrimonio storico-architettonico che è ormai patrimonio di tutta l’umanità.
Nei prossimi anni il progetto di Botta sarà completato con l’edificio di via Verdi che garantirà nuovi spazi per le attività artistiche, tecniche e amministrative rendendo ancora più efficiente e coordinata l’attività.
Raccontare la storia
Una storia iniziata 240 anni fa e ancora decisamente vitale. La Scala sarà nelle vie della città anche con la promozione della mostra che includerà una campagna pubblicitaria sui tram con lo slogan “Monumento in Movimento”: un modo scherzoso per sottolineare la dinamicità che ha sempre contraddistinto il Teatro ma anche il suo legame con la città.
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