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Taste of Italy, il successo della ristorazione italiana negli USA

La Burrata alla consquista egli USA tvsvizzera

Dal Lago di Como al Friuli, dalla burrata, all'espresso. Storie di successo tricolore oltreoceano

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 ottobre 2014

di Riccardo Ferraris

A sentirli viene voglia di mollare tutto ed aprire un ristorante in America. La crisi si è sentita, dicono i rapprensentanti del sapore italiano (Taste of Italy) negli USA, ma meno che in Italia, e chi ha voglia di lavorare riesce con relativa facilità, anche grazie ad una minore burocrazia e alle facilitazioni per chi vuole fare impresa.

Poi in America andare al ristorante è la normalità, non l'eccezione, quindi la clientela è garantita, purché si sia attentissimi alle sue richieste, senza voler imporre a tutti i costi il proprio stile.

Taste of Italy, Los Angeles tvsvizzera

Con oltre 2500 visitatori in un solo giorno, 50 espositori, decine tra importatori e distributori, musica e buon cibo, Taste of Italy, la più grande fiera di ristorazione italiana negli Stati Uniti. Per l'ottavo anno consecutivo la manifestazione si è tenuta a Los Angeles, da sempre città attenta alle nuove sperimentazioni in campo di enogastronomia.

Questo festival del sapore e della cultura italiana, patrocinato dall'Italian American Museum Of Los Angeles, è stato soprattutto l'occasione per scoprire i volti e le storie degli immigrati di prima generazione che oltre oceano hanno trovato non solo il sogno di una vita, ma anche un modo di fare imprenditoria più semplice, rapido e avvincente. Come Mimmo Bruno che con la sua Di Stefano Cheese è riuscito a vendere mozzarella e burrata in tutti gli States: da New York a Miami. O come Alessandra Felluga che dal suo vigneto in Friuli Venezia Giulia guarda al mercato americano come una via di fuga da una crisi, quella italiana, della quale ancora non vede una fine: 'Vendere vino in Italia sembra una cosa molto difficile, qui ho trovato una clientela attenta, curiosa, sempre pronta a provare cose nuove".

Il Lago di Como sta a Santa Monica

Dal 1992 è ristoratore negli Stati Uniti, i dal 2004 West Hooker Polett è titolare della Locanda del Lago e del Caffè Bellagio di Los Angeles. A Taste of Italy ha portato prodotti tipici della Lombardia, come il risotto ai funghi e raccontato di come un aiuto concreto per gli imprenditori che vogliono aprire un'attività negli States siano le Camere di Commercio Italiane.

I vini del Friuli in fuga dalla burocrazia

Dopo la crisi degli anni scorsi Alessandra Felluga ha cominciato ad esportare negli Stati Uniti le proprie bottiglie scoprendo un mondo fatto di facilitazioni economico-burocratiche che non credeva possibile.

"Vedo gli italiani arrivare, rimboccarsi le maniche e poi la cosa prende piede"

Calogero Amodeo dal 1985 è titolare di una delle torrefazioni più importanti della costa ovest degli Stati Uniti. Un successo raccolto grazie a tanto impegno e non senza qualche difficoltà.

"La burrata è più conosciuta in America che in Italia"

Con oltre 75 dipendenti, Di Stefano è uno dei caseifici più grandi degli Stati Uniti. Il proprietario e direttore generale dell'azienda, Mimmo bruno, racconta di come sia semplice aprire un'attività in California e di come gli americani impazziscano per la sua burrata.

Mimmo Bruno, titolare della Di Stefano CheeseLink esterno

"In America andare a mangiare al ristorante è une necessità"

Dagli inizi in Italia nel ristorante di famiglia, alla direzione di una catena di locali molto diffusi in California. Un successo, quello di Gabriele Penazzi, che passa attraverso l'attenzione maniacale alle richieste del cliente, consapevole del fatto che in America il ristorante è 'un'esperienza totale'.

La fornaia di Beverly Hills

Da oltre 35 anni negli Stati Uniti, Maria D'Auria racconta come gli americani abbiano saputo raffinare il proprio palato passando dagli 'spaghetti meatballs' alle più sofisticate ricette italiane.

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