Tajani, “vanno migliorate le relazioni Svizzera-UE”
Secondo il vicepremier italiano Tajani l'impasse tra Svizzera e UE è dovuta all'attendismo di Berna mentre per l'eurodeputato Schwab il problema non sono gli svizzeri ma il loro governo.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Un invito a consolidare le relazioni tra Svizzera e Unione Europea è giunto venerdì dal ministro degli esteri italiano Antonio Tajani, in un incontro organizzato dal Parlamento europeo a Roma.
“Dobbiamo essere sereni e dire ai nostri amici in Svizzera che anche se c’è una relazione ottima” con l’Europa, “dobbiamo migliorarla”, ha osservato il vicepremier italiano, secondo cui la Confederazione, che è nel cuore del Vecchio continente, “fa un lavoro molto importante, ma non è più il momento di fare solo bella figura”. Il mondo cambia ogni giorno più rapidamente, l’Italia e gli altri Paesi cambiano e si devono adattare”, ha continuato il ministro italiano, “mentre la Svizzera attende”.
All’incontro in cui è stato presentato il suo libro “Svizzera ed Europa, un’analisi politica”, l’europarlamentare tedesco Andreas Schwab, che è anche presidente della delegazione dell’Unione europea per le relazioni con la Svizzera e lo Spazio economico europeo, ha sostenuto che la palla è adesso “nelle mani del Governo svizzero”.
L’allusione è alla rinuncia di Berna, resa pubblica nel maggio del 2021, a firmare l’Accordo istituzionale che avrebbe dovuto rendere più organiche e coordinate le relazioni tra le due parti (in particolare in merito alle modifiche normative sul Mercato unico, cui partecipa anche la Confederazione).
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Per il politico cristiano democratico tedesco il problema di fondo “non sono gli svizzeri ma il Governo” elvetico che è un esecutivo “di grande coalizione e nessuno vuole correre dei rischi”.
Attualmente sono in corso colloqui esplorativi tra la (dimissionaria) segretaria di Stato Livia Leu e i rappresentanti della Commissione UE per riannodare il dialogo tra Berna e Bruxelles che hanno ripetutamente espresso l’intenzione di voler intensificare i rapporti in diversi settori, pur mantenendo le rispettive autonomie.
Negli scorsi mesi il Consiglio federale aveva reso noto che avrebbe fissato entro la fine di giugno le direttrici di un nuovo mandato negoziale con l’UE, alla luce proprio degli incontri che ha avuto nella capitale belga la diplomatica elvetica. Il percorso sembra però piuttosto accidentato, anche perché incombono importanti appuntamenti elettorali, il prossimo ottobre in Svizzera e nel giugno 2024 nei 27 Paesi UE e gli interlocutori dalle due parti potrebbero cambiare (Berna in proposito non ha ancora nominato la o il successore di Livia Leu).
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