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Sefcovic ottimista sui colloqui tra Berna e Bruxelles

Maros Sefcovic e Ignazio Cassis conversano sorridenti seduti a un tavolo
Maros Sefcovis (a sinistra) e Ignazio Cassis si sono incontrati a Berna per una cena di lavoro. © Keystone / Peter Schneider

Il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic ha incontrato mercoledì Ignazio Cassis a Berna: il ministro degli esteri svizzero ha definito l'incontro un'eccellente occasione "per fare il punto sulle dinamiche positive tra la Svizzera e l'UE".  

Il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, responsabile dei rapporti con la Svizzera, si è detto ottimista sulla possibilità di sbloccare i colloqui tra la Berna e Bruxelles.  In Svizzera per una visita di due giorni in occasione della Giornata europea dell’Università di Friburgo (UniFR), ha dichiarato che è urgente che “la Svizzera e l’Unione Europea liberino il pieno potenziale della loro cooperazione”, prima di aggiungere che spera di poter concludere i negoziati entro l’estate del 2024.  

Le porte dell’UE sono sempre state aperte per la Svizzera, ha detto in occasione del suo intervento presso l’ateneo friburghese. Non dopo aver ricordato, comunque, le regole del gioco. Dopo aver menzionato le crisi attuali e le sfide future dell’UE, Sefcovic ha sostenuto che “lo status quo non è un’opzione” e che “le relazioni tra la Svizzera e l’Unione Europea devono essere al passo con i tempi” 

Il politico slovacco dirige i lavori della Commissione sulle relazioni dell’UE con i Paesi terzi, dei quali fa parte anche la Confederazione. Sta in particolare supervisionando le discussioni in corso sui futuri rapporti tra Berna e Bruxelles dopo la rottura dei negoziati sull’accordo quadro istituzionale nel maggio 2021. Un abbandono unilaterale da parte della Svizzera che, secondo la rettrice  dell’UniFR Astrid Epiney, anche lei intervenuta in occasione della Giornata europea, ha avuto degli “effetti dannosi”. A livello accademico, infatti, ha significato l’esclusione della Svizzera dal programma di ricerca e innovazione Horizon Europe. Epiney ha poi auspicato una “rapida stabilizzazione delle relazioni tra Svizzera ed Europa”. 

“Su Horizon Europe decida il Governo”

Proprio giovedì il Consiglio degli Stati ha deciso di lasciare al Governo le decisioni in merito a Horizon Europe. Con 31 voti contro 8, la Camera alta del Parlamento ha respinto una mozione del Consiglio nazionale (Camera bassa), che chiedeva un accordo specifico per la partecipazione della Svizzera a diversi programmi di ricerca europei. Secondo il Consiglio nazionale, i fondi stanziati dall’Esecutivo non sono sufficienti a sostituire la perdita dell’accesso alle reti europee. Il Governo, sostengono i rappresentanti del popolo, dovrebbe condurre negoziati per includere Berna come Paese terzo nei programmi Horizon Europe, Digital Europe ITER, Euratom ed Erasmus+. Per i rappresentanti dei Cantoni, però, si tratta di una mozione controproducente: non permetterà di smuovere la situazione di stallo e non servirà a fare pressione sul Consiglio federale per far avanzare i progetti, è stato detto. Al contrario, non farebbe altro che inviare un segnale sbagliato proprio durante la presenza di Sefcovic in Svizzera.  

Dopo la conferenza di Friburgo, il vicepresidente si è recato a Berna per una cena di lavoro con il ministro degli Esteri elvetico Ignazio Cassis. Dopo l’incontro, in un tweet il consigliere federale si è rallegrato per “l’ottimo scambio”, che ha rappresentato un’eccellente occasione “per fare il punto sulle dinamiche positive tra la Svizzera e l’UE”.  

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Giovedì è previsto un incontro con i membri delle Commissioni della politica estera delle Camere federali, nonché con i rappresentanti dei partner sociali e della Conferenza dei governi cantonali. 

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