La Svizzera si sta preparando ad affrontare diversi giorni di caldo torrido, stando alle previsioni di MeteoSvizzera. Per questo motivo in alcune località del Paese sono scattate le misure anti-canicola.
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tvsvizzera.it/mrj con keystone-ATS
A partire da oggi scatta l’allerta canicola di grado 3 (pericolo marcato) su un massimo di 5 per buona parte del territorio elvetico. Secondo le previsioni di Meteo Svizzera, nei prossimi giorni sono da prevedere temperature comprese tra i 31 e i 36 gradi sotto i 600 metri a sud delle Alpi e sotto gli 800 metri a nord.
A causa di questa situazione, in alcune regioni sono già scattate le misure anti-canicola. Il canton Vaud e la città di Genevra, hanno fatto sapere che le persone particolarmente a rischio vanno monitorate. I bambini e le bambine sotto i 6 anni, le persone che lavorano all’esterno, anziane e anziani, persone non autonome (fisicamente e psichicamente) e quelle che soffrono di malattie croniche potrebbero aver bisogno di maggiori aiuti, hanno fatto sapere le autorità.
L’attività fisica all’esterno nelle ore più calde va evitata, si raccomanda di indossare vestiti che aiutano a conservare basse temperature corporee e di mantenere il più basse possibile le temperature all’interno di uffici e abitazioni. Un’alimentazione leggera e una sufficiente idratazione fanno anch’esse parte delle raccomandazioni.
I segnali di allerta per capire se si soffre di disturbi legati alla canicola sono vertigini, nausea, fatica, mal di testa, dolori muscolari, respirazione affannosa, grande sete, urina di colore scuro o completamente assente. In caso di presenza di questi sintomi o di dubbi, è consigliato contattare un medico o i servizi di emergenza.
La nuova normalità?
Si tratta della terza canicola registrata in Svizzera nel corso dell’estate 2023. Un fenomeno abbastanza inusuale, come ha spiegato il meteorologo Luca Nisi, interrogato dal quotidiano ticinese Corriere del Ticino: “Avere due periodi canicolari in un’estate è già tanto”, ma che il terzo arrivi così tardi e che sia più forte dei primi due, che rimangono tutto sommato nella norma registrata negli ultimi anni, è inusuale, dice. Una tendenza che ormai sembra confermarsi: “Questo sottolinea l’accelerazione e l’aumento della frequenza di questi fenomeni: non solo di anno in anno ma anche durante la stessa estate”, spiega Nisi. “Fra poco non dovremo meravigliarci se ne vedremo addirittura quattro oppure una sola che dura più settimane come è stato il caso dell’anno scorso”. Una nuova normalità, insomma, sembra profilarsi all’orizzonte.
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