Roman Studer respinge le critiche USA sulla gestione elvetica dei fondi dell'oligarchia russa
Il direttore dell'Associazione svizzera dei banchieri (ASB), Roman Studer, è contrariato dalle critiche degli Stati Uniti sui fondi degli oligarchi russi.
Gli USA hanno criticato la gestione in Svizzera degli averi dell'oligarchia vicina a Vladimir Putin, ma il direttore dell'ASB non ci sta e respinge le accuse al mittente. La Svizzera, in quanto Paese piccolo e orientato all'esportazione, deve prendere una posizione chiara nonostante le pressioni, ha dichiarato alla stampa.
"Stiamo adottando una strategia di tolleranza zero quando si tratta di denaro sporco", ha dichiarato mercoledì Roman Studer al quotidiano svizzerotedesco Neue Zürcher Zeitung.
Ha definito sgradevole la pressione politica esercitata dagli Stati Uniti e ritiene che le critiche siano sbagliate. Secondo Studer, alla base di queste ultime ci sono calcoli politici e interessi delle piazze finanziarie, e prevede che ci saranno ulteriori tentativi di pressione.
"La Svizzera deve dare delle spiegazioni", ha aggiunto. A suo avviso, inoltre, l'ASB può fare un lavoro migliore nel divulgare informazioni sui patrimoni di cittadini russi gestiti in Svizzera.
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Roman Studer afferma inoltre di non vedere motivi per opporsi all'adesione della Svizzera alla task force internazionale del G7 sugli oligarchi russi. Il Consiglio federale aveva indicato in aprile che non intendeva aderirvi.
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