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La Procura federale respinge le accuse di una commissione statunitense

L ex procuratore federale Michael Lauber in una foto del 2019.
L'ex procuratore federale Michael Lauber in una foto d'archivio. Keystone / Peter Klaunzer

Nel quadro della vicenda Magnitsky, la Commissione Helsinki ha chiesto di applicare sanzioni a tre cittadini svizzeri: l'ex capo della Procura federale Michael Lauber, l'ex procuratore federale Patrick Lamon e un esperto di Russia dell'Ufficio federale di polizia.  

La richiesta dell’organismo del Congresso e del governo degli Stati Uniti, il cui scopo ufficiale è “promuovere i diritti umani, la sicurezza militare e la cooperazione economica” in 57 paesi in Europa, Eurasia e America settentrionale, è stata pubblicata ieri sul social media X (già Twitter) su invito dell’investitore Bill Browder.

Nel documento, la Commissione accusa i tre funzionari pubblici elvetici di aver aiutato russi sanzionati ad accedere a fondi congelati in Svizzera, e di avere accettato regali e viaggi da funzionari e oligarchi russi.

La richiesta di sanzioni è stata avanzata in base al “Magnitsky Act”, una legge che limita la libertà di movimento e congela i beni negli Stati Uniti di persone ed enti accusati di violazione dei diritti umani.

Vicenda Magnitsky

Il congelamento dei fondi russi nella Confederazione, del valore di 18 milioni di franchi, risale all’inizio degli anni 2010 nell’ambito della vicenda Magnitsky. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva nel 2021 interrotto un procedimento per riciclaggio di denaro che era stato avviato nel 2011, in relazione a una frode fiscale in Russia da 230 milioni di dollari (203,6 milioni di franchi al cambio attuale) e voleva confiscare solo quattro dei 18 milioni. Non era stato possibile dimostrare l’esistenza di un legame tra alcuni dei beni confiscati in Svizzera e il reato commesso in Russia, aveva spiegato la procura federale.

La Commissione Helsinki accusa ora le persone coinvolte nel caso all’epoca di aver agito ingiustamente a favore dei russi sanzionati. L’MPC “ha ripetuto alla lettera la dichiarazione ricevuta dal governo russo” per giustificarsi, aggiunge il documento dell’organismo americano.

Sergei Magnitsky era consulente della società londinese Hermitage Capital in Russia, cofondata da Bill Browder. È morto in una prigione di Mosca nel novembre 2009, dopo aver denunciato un anno prima un vasto schema finanziario da 230 milioni di dollari che, a suo dire, era stato orchestrato dalla polizia e da funzionari del fisco a danno del suo datore di lavoro e dello Stato russo.

MPC respinge critiche Usa

Il Ministero pubblico della Confederazione respinge “senza mezzi termini” le accuse mosse dalla Commissione Helsinki. Le critiche sono prive di fondamento, ha indicato l’MPC a Keystone-ATS. La procura federale boccia anche le richieste di sanzioni contro i tre cittadini svizzeri formulate dallo stesso organismo.

L’MPC ha riferito per iscritto a Keystone-ATS che, in base alla propria esperienza con le autorità statunitensi, le dichiarazioni e le richieste della Commissione Helsinki sono sorprendenti. Nei suoi contatti regolari e personali con la Svizzera, il Dipartimento di giustizia degli Usa descrive sempre la cooperazione come buona.

Un elemento decisivo dello Stato di diritto è l’indipendenza della giustizia. Per garantirla, i procedimenti penali devono essere protetti da influenze politiche o di altra natura, scrive l’MPC.

I procedimenti penali sono oggetto di verifica da parte di tribunali indipendenti, spiega la procura federale, sottolineando che la procedura a cui fa riferimento la Commissione Helsinki è corretta e conforme alle regole di giustizia. Il Ministero pubblico fa riferimento a diverse decisioni del Tribunale penale federale, che ha sostenuto la conduzione del procedimento da parte degli inquirenti federali.

La difesa di Lauber

“L’MPC non intende commentare le dichiarazioni del signor Browder e le relative richieste di risarcimento”, ha inoltre scritto l’autorità. Il procedimento in questione è ancora pendente davanti al Tribunale federale.

Tramite il suo avvocato, anche Michael Lauber ha indicato oggi a Keystone-ATS di “respingere formalmente” le accuse mosse contro di lui dalla Commissione Helsinki. “Sono false, disonorevoli e semplicemente ridicole”, ha scritto.
 

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