Il Governo svizzero ha deciso di sopprimere tutte le retribuzioni variabili non ancora versate ai membri della direzione della banca e di ridurre quelle dei e delle dipendenti al primo e secondo livello gerarchico. Credit Suisse dovrà inoltre esaminare le possibilità di restituire i bonus già corrisposti.
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tvsvizzera.it/mar
L’articolo 10a della Legge federale sulle banche è chiaro: se a una “banca di rilevanza sistemica […] è accordato un aiuto statale diretto o indiretto con fondi della Confederazione […] il Consiglio federale può vietare del tutto o in parte il versamento di retribuzioni variabili”.
Ed è ciò che ha fatto mercoledì il Governo, incaricando il Dipartimento federale delle finanze di sopprimere i bonus non ancora versati ai membri della direzione.
Il personale che si trova al primo livello gerarchico al di sotto della direzione si vedrà invece decurtare le retribuzioni variabili del 50%, mentre quello al secondo livello del 25%. “In tal modo – si legge nel comunicatoCollegamento esterno – si tiene conto del diverso grado di responsabilità dei quadri superiori per la situazione di Credit Suisse”.
La decisione odierna fa seguito a quella del 21 marzo scorso, quando il Consiglio federale aveva sospeso a titolo provvisorio il versamento delle retribuzioni variabili.
Il provvedimento interessa un totale di circa 1’000 collaboratori e collaboratrici, per un importo complessivo di 50-60 milioni.
Sono inoltre soppresse o ridotte tutte le retribuzioni variabili del 2023 per i tre massimi livelli gerarchici fino al completamento dell’acquisizione da parte di UBS.
“Credit Suisse – prosegue la nota – dovrà inoltre esaminare le possibilità di restituire le retribuzioni variabili già corrisposte e redigere un pertinente rapporto da presentare al Dipartimento federale delle finanze e alla FINMA”.
Il Governo precisa inoltre che complessivamente le retribuzioni variabili differite degli oltre 49’000 collaboratori e collaboratrici ammontano a 635 milioni di franchi, tenuto conto di un corso dell’azione di 0,76 centesimi. “Al momento dell’assegnazione, il valore di tali retribuzioni era ancora pari a 2,76 miliardi di franchi. In altri termini, a causa dell’andamento negativo delle azioni di Credit Suisse, tutti i collaboratori hanno già subito perdite per oltre due miliardi di franchi”.
Dal canto suo, UBS dovrà prevedere nel suo sistema retributivo un criterio per le persone che si occuperanno della realizzazione degli attivi di Credit Suisse coperti dalla garanzia statale, secondo cui la garanzia di perdita non deve essere utilizzata. Dovrà anche tenere adeguatamente conto di fattori come la consapevolezza dei rischi e il rispetto delle regole di condotta.
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