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La Svizzera firma l’accordo di “pagamento di coesione” dell’UE con la Lituania

Bandiere dell UE e della Svizzera
© Keystone / Gaetan Bally

La Svizzera si è impegnata a contribuire con 45,2 milioni di franchi per sostenere la Lituania nei settori della sanità, dell'istruzione professionale e della partecipazione civica.

Lunedì, l’ambasciatore svizzero in Lituania e il ministro delle Finanze lituano hanno firmato a Vilnius l’accordo per il Programma di cooperazione Svizzera-Lituania. Il programma fa parte di un pacchetto di 1,3 miliardi di franchi in “pagamenti di coesione” fino al 2029 che la Confederazione verserà a membri selezionati dell’Unione europea che devono affrontare le sfide dell’emigrazione.

Dei 45,2 milioni di franchi che la Lituania riceverà, la parte più consistente (circa 30 milioni), è stata destinata al miglioramento della salute e del benessere di madri e bambini. Il programma di impegno civico riceverà 10 milioni ed è destinato ad aiutare i nuovi arrivati e le nove arrivate – giovani, migranti e rifugiati/e – a partecipare alla società civile. I restanti 4,5 milioni saranno destinati al programma di formazione professionale.

“La Svizzera non ha dubitato della determinazione della Lituania a diventare parte integrante della comunità delle democrazie occidentali e, dal 1992, con le sue competenze, la sua esperienza e le sue risorse ha contribuito allo sviluppo complessivo del benessere del nostro Paese. È incoraggiante trovare interessi bilaterali comuni in vari settori della politica pubblica”, ha dichiarato il ministro delle Finanze lituano Gintarė Skaistė in occasione della firma.

I pagamenti di coesione sono considerati la “tassa d’ingresso” per i Paesi non membri dell’UE, come la Svizzera o la Norvegia, per partecipare al mercato unico europeo. Sono finalizzati a ridurre le disparità economiche e sociali e a gestire meglio la migrazione in alcuni Stati membri dell’UE.

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