Al Museo nazionale di Zurigo si è aperta una mostra che ripercorre i 50 anni di storia del Festival del Jazz di Montreux e ricorda il suo "leggendario e carismatico" fondatore Claude Nobs.
David Bowie, Miles Davis, i Deep Purple. Non esiste praticamente star mondiale del panorama musicale che non si sia esibita almeno una volta al Festival del Jazz di Montreux. Per questa mostra il Museo nazionale ha riempito le sale espositive “di musica e suggestivi sguardi dietro le quinte”.
Anche lo chalet di Claude Nobs, il punto focale attorno al quale ruotava il festival, “fa tappa per alcuni mesi a Zurigo”. Il fondatore dell’evento è stato una presenza costante davanti e dietro le quinte fino alla sua morte, nel 2013. La sua abitazione non è stata soltanto la “stanza dei bottoni” e il luogo in cui ospitare le star, ma è diventata anche una sorta di museo della musica.
Il kimono del cantante dei Queen Freddie Mercury, la chitarra di B.B. King e i guantoni da box usati da Sylvester Stallone nei film di Rocky: sono soltanto alcuni degli oggetti di culto che con gli anni hanno riempito lo chalet “Le Picotin”.
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