Credit Suisse, il Consiglio federale sostiene la commissione parlamentare d'inchiesta
Il Governo federale svizzero ha espresso il proprio sostegno all'iniziativa di entrambe le camere del Parlamento di istituire una commissione d'inchiesta sull'acquisizione d'emergenza di Credit Suisse da parte della rivale UBS.
"Il Consiglio federale ritiene utile e necessario esaminare in dettaglio gli eventi che hanno portato all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS", ha dichiarato il Governo in una notaLink esterno pubblicata venerdì. "Ritiene che il mandato proposto consenta di effettuare tale esame".
L'Esecutivo è "pertanto favorevole all'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta", ha proseguito, "e dà al Parlamento il suo pieno sostegno". Pur dovendo essere consultato, il Governo non può opporsi all'iniziativa parlamentare.
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Il parere del Governo è la risposta a un rapporto del 30 maggio dell'Ufficio del Consiglio nazionale (Camera bassa) sulla creazione di una commissione parlamentare d'inchiesta "per determinare le responsabilità delle autorità e degli organi nella fusione d'emergenza di Credit Suisse con UBS".
La commissione è il più potente strumento d'indagine del Parlamento svizzero. Quella creata ad hoc per Credit Suisse sarà la quinta nella storiaLink esterno.
Diverse commissioni parlamentari e partiti politici hanno chiesto risposte sul fallimento e sull'acquisizione d'emergenza della seconda banca svizzera da parte della rivale UBS, che ha scosso la fiducia nel sistema bancario rossocrociato.
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Per istituire una commissione d'inchiesta parlamentare, entrambe le camere devono adottare un decreto federale. La decisione verrà probabilmente presa formalmente a breve, il prima possibile durante la sessione parlamentare di giugno.
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