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“Area B” di Milano valida anche per gli svizzeri

Il Comune di Milano ha deciso la stretta sui veicoli più inquinanti. Il TCS e le autorità italiane hanno studiato un progetto per andare incontro all'utenza ticinese sul modello dell'Area C.

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Non è certo passato inosservato il nuovo piano di mobilità deciso dal Comune di Milano ed attivo da sabato 1° ottobre: sono infatti entrate in vigore le regole di ingresso in Area B e in Area C (in questa ora pagano anche i veicoli ibridi con emissioni CO2 superiori a 100 g/km), non senza una coda di polemiche tra Regione e Comune con i cittadini nel mezzo tra chi protesta e chi si dice felice per l’ambiente.

Dispute politiche a parte, la misura interessa anche l’utenza svizzera che frequenta da sempre Milano ed il suo hinterland non solo per motivi di lavoro: un museo, una gita fuori porta, banalmente una cena rischiano di costare cari se non si osserva la nuova disciplina che regola la mobilità contro le auto più inquinanti.

Area B – Orari e limitazioni

L’Area B di Milano, che prende ormai la quasi totalità del territorio comunale, è una zona a traffico limitato (ZTL) – la più grande d’Italia – controllata da 188 telecamereCollegamento esterno, con divieto di accesso e circolazione dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30, giorni festivi esclusi. I divieti di circolazione in vigore dal 1° ottobre riguardano le cosiddette “auto Euro 2 a benzina, Euro 4 diesel senza FAP, Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie, Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con FAP after-market installato entro il 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4, Euro 4 diesel, compresi i bi-fuel, e gli Euro 5 diesel”.

Veicoli immatricolati in Svizzera, come comportarsi?

L’analisi della compatibilità ambientale del mezzo che transita sotto i varchi viene effettuata tramite il libretto di circolazione di cui sono munite le auto immatricolate in Italia. Sul sito del Municipio meneghino c’è la possibilità anche di inserire la targa per vedere se il mezzo è conforme per il passaggio nelle zone a traffico limitato ma la piattaforma accetta solo auto “italiane”, tale dato è impossibile estrapolarlo con quelle immatricolate invece in Svizzera.

Abbiamo girato il quesito al Comune di Milano che dapprima invita tutti gli utenti a fare un raffronto sulle tabelle fornite dai produttori di autoveicoli, poi annunciano che c’è un progetto importante con l’Area C messo in piedi insieme al TCS, sezione Ticino, e che si sta lavorando per quella B in una direzione simile. La conferma arriva anche dal direttore del TCS, Roberto Morandi.

“Si tratta di un progetto – spiega alla RSI Morandi – che sarà lanciato nei prossimi mesi e che ci ha visti impegnati sul fronte dei passaggi di auto svizzere nella ZTL dell’Area C. Abbiamo già fatto delle prove con una decina di veicoli assieme all’azienda che gestisce il sistema di controllo dei varchi. In questo momento il progetto è in una fase di rodaggio, non è ancora partito, quindi è inutile chiamare oggi per accedervi ma permetterà a chi deve raggiungere Milano di farlo avendo già registrato la propria targa in questo sistema”.

Deroghe e sanzioni

In attesa che questa piattaforma tra Ticino e Lombardia possa partire a pieno regime, è possibile fugare alcuni dubbi sulle procedure nell’area del sito comunale che risponde alle domandeCollegamento esterno. Lì è possibile visionare anche le deroghe decise dall’amministrazione comunale – tra di esse la possibilità di aderire al programma MoVe-InCollegamento esterno – oltre alle sanzioni che vanno da 163 a 658 euro. Se si commette poi la medesima infrazione due volte in due anni, si va incontro alla pena accessoria della sospensione della patente da 15 a 30 giorni. L’assessora alla mobilità di Milano, Arianna Censi, ha difeso la misura ai microfoni della RSI, ritenendola una misura che può portare ad un maggiore uso dei mezzi pubblici, un cambiamento culturale e di abitudini, dice, che riguarda tutti.

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