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The stone city

di The Italy Diaries

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 aprile 2015 - 14:25

E' nota come la "Città dei Sassi". A Matera le case scavate nella pietra sono dichiarate dal 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Sono tra i più antichi insediamenti del pianeta. Ci sono prove che qui alcuni uomini hanno abitato sin dall'età del bronzo. La storia dei Sassi però è anche una storia di gente umile, di sofferenza e sacrifici.

Ce la ricorda Eusatchio D'Ercole che in uno dei "Sassi" ha passato parte della sua vita. Un tempo erano abitazioni povere, dove la vita era dura e gli uomini condividevano spazi e ristrettezze vivendo insieme con gli animali. Poi nel 1952 una legge voluta da De Gasperi impose l'evacuazione. Tutti gli abitanti dovevano trasferirsi in nuovi quartieri della città. Per molti fu la scoperta di un mondo nuovo e un nuovo benessere, ma moriva una comunità in tempi in cui, ricorda D'Ercole: «il vicinato era tutto». Nella sua casa ospita oggi un "museo disordinato", nessuna collezione artistica pregiata, solo una raccolta di oggetti raccolti durante una vita.

Attrezzi, suppellettili, piccolo artigianato: tutto contribuisce a rendere questo luogo un magazzino della memoria di una città che ha conosciuto la povertà e la rinascita. Il cinema ha reso questa città unica. Per Pierpaolo Pasolini e il suo Vangelo Secondo Matteo o per Mel Gibson e la sua Passione era la miglior e più poetica rappresentazione della Gerusalemme del I secolo.

Ma le immagini di vecchi film ci raccontano anche come fu un tempo la città. Uno su tutti: "Anni ruggenti" di Luigi Zampa che non nasconde la difficoltà di quella vita di tutti i giorni, la stessa vita che Eustachio D'Ercole racconta agli ospiti del suo "museo disordinato".

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