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Olimpiadi 2026: oltre 2’000 posteggi per gestire il traffico olimpico in Engadina

L'accesso alla galleria Munt la Schera.
L'accesso alla galleria Munt la Schera, vicino a Zernez in Bassa Engadina. Keystone / Gian Ehrenzeller

Il Canton Grigioni ha presentato lunedì il piano definitivo per gestire il traffico verso il sito olimpico di Livigno. Saranno predisposti 2'210 posteggi “Park and Ride” a Landquart, Zernez e Müstair (70 franchi al giorno), con bus navetta verso le sedi di gara. Il tunnel del Munt La Schera non sarà accessibile ai veicoli privati. 

Le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026Collegamento esterno si avvicinano e, con esse, le preoccupazioni per il grande afflusso di appassionate e appassionati diretti alle sedi di gara. Una delle situazioni più delicate riguarda l’accesso a Livigno, in Lombardia, dove si svolgeranno le gare olimpiche di sci freestyle e snowboard. Il traffico passerà in gran parte attraverso l’Engadina, nel canton Grigioni: una sfida logistica e politica che sta mettendo a dura prova i rapporti tra i due Paesi, tra accuse di immobilismo, promesse non mantenute e un conto da 5,5 milioni di franchi che i Grigioni, loro malgrado, si trovano a dover anticipare. 

Durante i Giochi, dalla Svizzera a Livigno si potrà arrivare solo con i mezzi pubblici attraverso il tunnel del Munt La Schera. Per questo il Canton Grigioni ha previsto tre Park and Ride strategici: due fuori dall’Engadina (Landquart e Müstair) e uno a Zernez, per intercettare il traffico prima che invada una regione che, in febbraio, vivrà la sua alta stagione turistica. Il Cantone stima che attraverso la Svizzera passeranno tra i 3’000 e i 4’000 visitatori al giorno. Per evitare il collasso della viabilità in Engadina, è stata calcolata una spesa massima di 5,5 milioni di franchi per il piano di viabilità olimpica. Una parte sarà coperta dai ricavi dei parcheggi Park and Ride (70 franchi al giorno). Per i costi residui, il Governo retico è in trattativa con i partner italiani, ma finora senza risultati concreti. 

La vignetta per il traffico regionale

Il traffico generato dai Giochi si sovrapporrà a quello dell’alta stagione turistica in Engadina. Per questo, chi transita sulle strade dell’Engadina e della Val Monastero senza recarsi ai Giochi potrà scaricareCollegamento esterno online una vignetta di transito gratuita, che garantirà a residenti,  turisti e artigiani locali un accesso facilitato ai posti di controllo. 

La vignetta non autorizzerà però il passaggio attraverso il Munt La Schera. Solo i veicoli olimpici, le frontaliere e i frontalieri, le e i pendolari e le e gli ospiti delle strutture ricettive di Livigno potranno transitare attraverso la galleria con un permesso apposito. Nonostante queste limitazioni, sono comunque previsti lunghi tempi di attesa. 

Un evento “subìto”, non voluto

È bene ricordare che il popolo grigionese ha bocciato per ben quattro volte l’idea di ospitare i Giochi olimpici invernali, l’ultima nel 2017Collegamento esterno proprio per l’edizione del 2026. E ora, paradossalmente, si ritrova a doverne finanziare una parte. Dei 5,5 milioni di franchi, circa un milione sarà a carico del Cantone per i costi interni, mentre i restanti 4,6 milioni, considerati costi esterni e variante massima, dovrebbero essere coperti da un contributo italiano. L’importo non è però ancora stato definito e l’eventuale eccedenza, qualora non coperta, sarà a carico dei visitatori tramite tariffe per l’utilizzo del Park and Ride e del servizio navetta. 

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Il portale di Zernez del tunnel Munt la Schera.

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Milano-Cortina 2026, l’accesso a Livigno un peso per i Grigioni 

Questo contenuto è stato pubblicato al Tra tunnel privati, passi chiusi e molti spettatori in arrivo, il Canton Grigioni si trova al centro di una sfida logistica e politica in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. A preoccupare l’accesso a Livigno sede delle gare di snowboard e freestyle.

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Questa situazione ha sollevato forti perplessità sul fronte politico. La parlamentare cantonale dei Verdi Anita Mazzetta, insieme a 29 altri deputati, ha presentato un’interpellanza al Governo grigionese, inoltrata il 30 agosto 2025, chiedendo chiarezza sul concetto di traffico e sui costi. Le domande principali riguardano il piano concreto per affrontare l’aumento del traffico, le misure specifiche per alleggerire il carico sull’Engadina e la sicurezza del tunnel del Munt la Schera, che, essendo a corsia unica e privo di canna di sicurezza, solleva preoccupazioni per l’incolumità dei viaggiatori. 

L’irritazione del Governo retico

La consigliera di Stato grigionese, Carmelia Maissen, non ha usato mezzi termini per descrivere la frustrazione Collegamento esternodel suo Governo di fronte all’atteggiamento delle autorità italiane: “Considerando la disponibilità espressa dal Canton Grigioni ad assumersi anche una parte dei costi, l’atteggiamento della parte italiana è difficilmente comprensibile, per non dire irritante”, ha dichiarato in Gran Consiglio a metà dicembre. 

Nonostante i numerosi incontri e le sollecitazioni scritte all’assessore della Regione Lombardia, Massimo Sertori, e al presidente, Attilio Fontana, da parte italiana non sono ancora state date garanzie sul credito. E all’inizio dei Giochi mancano solo 59 giorni. 

Dal versante italiano è stato prospettato un contributo di 600’000 euro, ha riferito Maissen. “È circa un decimo dell’importo complessivo”, ha sottolineato seccata la deputata Mazzetta.  

Il Governo grigionese non riesce a scrollarsi di dosso l’impressione che i partner italiani stiano deliberatamente ritardando una risposta: “Ciò non corrisponde per niente alle nostre aspettative nei confronti degli organizzatori dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026”, ha concluso Maissen, assicurando che l’Esecutivo cantonale continuerà le trattative. 

La risposta della Lombardia: “Costi inferiori al previsto”

L’assessore lombardo Massimo Sertori, ai microfoni della RSICollegamento esterno, ha minimizzato il problema, sostenendo che i flussi di traffico saranno inferiori alle stime grigionesi e che, di conseguenza, anche i costi saranno “sensibilmente inferiori”. 

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Cartellone stradale all'entrata di LIvigno che ricorda i Giochi olimpici.

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Milano-Cortina 2026: le Olimpiadi non volute che i Grigioni pagano

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Governo retico ha approvato mercoledì un piano che prevede una spesa massima di 5,5 milioni di franchi, di cui circa un milione sarà a carico del Cantone stesso.

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Sertori ha inoltre sottolineato l’interesse comune nella gestione della vicenda, ricordando che “il 50% di quanti attraverso i Grigioni raggiungeranno Livigno per vedere i Giochi saranno albergati in Engadina. Il 20% degli ospiti saranno svizzeri”. Un modo per dire che, in fondo, anche i Grigioni trarranno beneficio economico dall’evento. Un’argomentazione che non convince fino in fondo il Governo di Coira, che si sente lasciato solo a gestire un’eredità scomoda. Le trattative per il contributo italiano sono ancora in corso, ma il tempo stringe. 

Il collo di bottiglia del Munt la Schera

Al di là delle questioni economiche, resta la sfida logistica. L’unico accesso invernale a Livigno dalla Svizzera è il tunnel del Munt La Schera, una galleria, come detto, a corsia unica e a gestione privata, lunga circa 3,4 chilometri. Fu costruita tra il 1962 e il 1965 dalla società Engadiner Kraftwerke AG per facilitare il trasporto dei materiali necessari alla costruzione della diga di Punt dal Gall, completata nel 1968. Le sue dimensioni limitate – larghezza massima 2,5 metri, altezza 3,6 metri – riflettono il fatto che non era stato pensato per un uso stradale regolare, ma per esigenze logistiche legate alla costruzione. 

Il traffico è regolato da semafori che alternano la direzione ogni 15 minuti, e il transito è soggetto a pedaggio. Un’infrastruttura già sotto pressione in condizioni normali, che rischia di trasformarsi in un imbuto critico durante le Olimpiadi. 

Per questo motivo, il piano del Cantone prevede un imponente servizio di bus navetta, con una frequenza fino a un bus ogni 3,5 minuti nelle ore di punta, per un totale di circa 17 veicoli all’ora, vietando di fatto alle auto private di attraversare il tunnel. 

L’altro accesso, il Passo della Forcola di Livigno, che collega la località lombarda alla Val Poschiavo, in inverno è normalmente chiuso e il Canton Grigioni non ne prevede un’apertura straordinaria. 

Una partita ancora aperta

Mentre il tempo stringe e la neve si prepara a ricoprire le piste olimpiche, restano ancora molti nodi da sciogliere. Il piano di gestione del traffico presentato lunedì rappresenta un passo avanti concreto, ma non risolve la questione fondamentale dei costi e delle responsabilità finanziarie.  

Il Canton Grigioni, suo malgrado, si trova a dover fare buon viso a cattivo gioco, anticipando spese per un evento che non ha voluto e che rischia di mettere a dura prova le sue infrastrutture e la pazienza dei suoi cittadini. La speranza è che, alla fine, prevalga il buon senso e che lo spirito olimpico riesca a superare anche le barriere della burocrazia e degli interessi nazionali. Ma, al momento, la partita è ancora in gran parte da giocare. 

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