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Milano-Cortina 2026: le Olimpiadi non volute che i Grigioni pagano

Cartellone stradale all'entrata di LIvigno che ricorda i Giochi olimpici.
Tutto pronto a Livigno: manca solo la neve... Keystone / Gian Ehrenzeller

Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si avvicinano (6-22 febbraio 2026) e, nonostante il Canton Grigioni abbia rifiutato per ben quattro volte di ospitare l'evento, si trova ora a dover affrontare costi significativi per la gestione del traffico in direzione di Livigno. Il Governo retico ha approvato mercoledì un piano che prevede una spesa massima di 5,5 milioni di franchi, di cui circa un milione sarà a carico del Cantone stesso.

La notizia riaccende il dibattito su chi debba farsi carico di un onere logistico e finanziario per un evento non voluto ma subito, che grava sulle infrastrutture e sulle finanze cantonali.

Livigno, sede delle gare olimpiche di snowboard e freestyle, attende fino a 12’000 spettatori al giorno, di cui circa 4’000 transiteranno dalla Svizzera. L’unico accesso invernale dalla Confederazione è il tunnel del Munt la Schera, una galleria a corsia unica e gestione privata, le cui dimensioni limitate (2,5 m di larghezza, 3,6 m di altezza) e la regolazione a senso unico alternato ogni 15 minuti lo rendono un imbuto critico, già sotto pressione in condizioni normali.

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Il Governo grigionese ha chiarito in passato che non ci sarà alcuna apertura straordinaria del Passo della Forcola di Livigno (accesso dal passo del Bernina), che resta chiuso in inverno. Una proposta avanzata dal sindaco di Livigno, che suggeriva un “baratto” tra l’apertura del passo e la condivisione di posti letto, è stata respinta dal consorzio turistico Valposchiavo Turismo e dal Cantone stesso, che privilegiano una strategia di turismo sostenibile.

Park+Ride e trasporti pubblici potenziati

Per mitigare l’impatto del traffico, il Cantone ha presentato mercoledì un piano viario che punta a incentivare l’uso dei trasporti pubblici e del sistema Park+Ride. L’obiettivo principale è convogliare i visitatori verso i mezzi pubblici il prima possibile.

>>Il servizio sul TG:

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A tal fine, bus navetta transiteranno attraverso il tunnel del Munt la Schera (che collega Zernez, in bassa Engadina, a Livigno) con una frequenza molto elevata, fino a un bus ogni 3,5 minuti nelle ore di punta, per un totale di circa 17 bus all’ora. Questi servizi navetta collegheranno le stazioni di Zernez e Malles (Italia) e i piazzali Park+Ride situati a Zernez e in Val Monastero, trasportando i visitatori direttamente a Livigno.

Il transito per i veicoli privati sarà rigorosamente limitato a specifiche fasce orarie e a una cerchia ristretta di persone autorizzate.

Il tunnel del Munt la Schera, costruito tra il 1962 e il 1965 per la diga di Punt dal Gall, non era destinato al traffico regolare. Aperto al pubblico solo in seguito, è l’unico accesso invernale a Livigno dall’Engadina. La sua origine spiega le limitazioni strutturali e la gestione privata, che ora si rivelano critiche per l’afflusso olimpico

Per alleggerire il carico sui treni navetta del Vereina (che collegano la Prettigovia alla bassa Engadina e sono già molto sollecitati durante l’alta stagione), si valuta un Park+Ride aggiuntivo a Landquart, all’inizio della Prettigovia, distante solo 60 minuti da Zurigo. La Ferrovia Retica potenzierà i collegamenti verso l’Engadina, estendendo gli orari e offrendo corse supplementari, specialmente serali. Anche la linea di autobus Zernez–Malles in Val Venosta (Alto Adige) vedrà orari estesi.

Il nodo dei costi

Il costo stimato per la gestione del traffico e il dispositivo di sicurezza, ha spiegato mercoledì il Governo retico, ammonta a circa 5,5 milioni di franchi. Di questi, circa un milione sarà a carico del Cantone per i costi interni, mentre i restanti 4,6 milioni, considerati costi esterni e variante massima, sono previsti essere coperti da un contributo italiano. L’importo del contributo non è però ancora stato definito e l’eventuale eccedenza, qualora non coperta, sarà a carico dei visitatori tramite tariffe per l’utilizzo del Park+Ride e del servizio navetta.

L'entrata della galleria.
L’entrata della galleria, lato svizzero. Keystone / Gian Ehrenzeller

Questa situazione ha sollevato forti perplessità sul fronte politico. La parlamentare cantonale dei Verdi Anita Mazzetta, insieme a 29 altri deputati, ha presentato un’interpellanza al Governo grigionese, inoltrata il 30 agosto 2025, chiedendo chiarezza sul concetto di traffico e sui costi. Le domande principali riguardano il piano concreto per affrontare l’aumento del traffico, le misure specifiche per alleggerire il carico sull’Engadina, dove febbraio è ancora alta stagione e il traffico intenso, e la sicurezza del tunnel del Munt la Schera, che, essendo a corsia unica e privo di un tunnel di sicurezza, solleva preoccupazioni per l’incolumità dei viaggiatori.

>>Un nostro articolo prima della decisione del Governo retico sul piano viario per le Olimpiadi:

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Il portale di Zernez del tunnel Munt la Schera.

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Relazioni italo-svizzere

Milano-Cortina 2026, l’accesso a Livigno un peso per i Grigioni 

Questo contenuto è stato pubblicato al Tra tunnel privati, passi chiusi e molti spettatori in arrivo, il Canton Grigioni si trova al centro di una sfida logistica e politica in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. A preoccupare l’accesso a Livigno sede delle gare di snowboard e freestyle.

Di più Milano-Cortina 2026, l’accesso a Livigno un peso per i Grigioni 

Ma la questione più spinosa è quella finanziaria: chi pagherà per un evento che non si svolge sul territorio svizzero? Mazzetta ha chiesto se esistano accordi o impegni formali da parte della Fondazione Milano Cortina 2026 per coprire i costi sostenuti dal Canton Grigioni. Il popolo grigionese, infatti, ha bocciato per ben quattro volte l’idea di ospitare i Giochi olimpici invernali, l’ultima volta nel 2017 proprio per l’edizione del 2026. E ora, paradossalmente, si ritrova a doverne finanziare una parte: il tutto suona come una beffa. Il Governo grigionese non ha ancora risposta all’atto parlamentare di Anita Mazzetta.

L’attrattiva dei campioni svizzeri

Oltre all’impatto logistico, una parte significativa del traffico sarà generata da spettatori svizzeri, attratti dalle competizioni di snowboard e freestyle a Livigno. La Svizzera è una nazione di punta in queste discipline, con atleti di alto livello come Andri Ragettli, Jan Scherrer e Mathilde Gremaud, campionessa olimpica in carica di slopestyle, solo per citarne alcuni. La loro presenza attirerà migliaia di tifosi elvetici, aumentando la pressione sul tunnel del Munt la Schera e sulle strade dell’Engadina. In questo senso, il coinvolgimento dei Grigioni non è del tutto privo di logica.

Verso le Olimpiadi Milano-Cortina

A inizio novembre, la Fondazione Milano Cortina 2026Collegamento esterno intende avviare la vendita dei biglietti. Entro quella data, dovrà fornire i dati precisi sul numero e sulle modalità di arrivo degli ospiti, affinché il Cantone possa pianificare e attuare nel miglior modo possibile il potenziamento dell’offerta del servizio pubblico, il numero di parcheggi e il servizio navetta, come ha chiarito la direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, Carmelia Maissen.

In dicembre si terrà invece un evento informativo aperto al pubblico a Zernez, nel quale verranno presentati i dettagli del piano per gestire il flusso di visitatori e la sicurezza durante i Giochi olimpici 2026.

I Grigioni si trovano così a gestire le conseguenze di un evento non voluto, ma che li vede protagonisti involontari di una complessa sfida logistica e finanziaria.

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