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Collaborazione, il motto del design svizzero alla Milano Design Week

La House of Switzerland di Milano, giunta alla sua terza edizione, celebra il potere delle connessioni e delle collaborazioni. L’esposizione di quest’anno, sempre ospitata dalla Casa dei artisti di Corso Garibaldi, è l’ultima organizzata nel contesto della Milano Design Week 2025 da Pro Helvetia insieme a Presenza Svizzera. 

Attraverso un’esposizione collettiva che raccoglie designer indipendenti, studi di design, università, marchi e istituzioni, la House of Switzerland MilanoCollegamento esterno testimonia l’energia che nasce dall’incontro tra talenti e mette ancora una volta in evidenza la varietà e la vitalità del design svizzero.  

L’esposizione di quest’anno incentrata sul tema della collaborazione – e aperta al pubblico fino a domenica 13 aprile – fa ritorno all’iconica Casa degli Artisti nel quartiere di Brera nel cuore pulsante della Milano Design WeekCollegamento esterno. Su tre piani della storica sede meneghina, sono presentati una vasta gamma di progetti. Ispirandosi alla ricca tradizione creativa svizzera, protagonisti affermati e talenti emergenti condividono la loro personale visione e interpretazione del tema. 

La collaborazione non è solo un aspetto intrinseco alla scena creativa elvetica, ma è anche un pilastro fondamentale dello sviluppo della Confederazione. Come ha ripetuto più volte la consigliera federale nonché ministra della cultura Elisabeth Baume-Schneider, “la collaborazione fa parte del DNA dei valori della Svizzera”. 

>>Vi proponiamo un’intervista alla ministra in visita alla House of Switzerland: 

La collaborazione, infatti, rappresenta non solo una parte essenziale del processo di design, ma anche un motore positivo di cambiamento, capace di superare confini geografici e settoriali, mescolando diverse culture. Il mondo come lo conosciamo oggi è stato modellato da una vasta rete di collaborazioni e partnership. Mettere insieme la creatività, le conoscenze e le prospettive di diverse persone all’interno di un singolo progetto porta spesso a risultati che vanno ben oltre la somma dei singoli contributi, permettendo di raggiungere un pubblico più ampio. 

Perché una collaborazione sia davvero efficace, però, è necessario che si basi su fiducia reciproca, un dialogo aperto e una continua ricerca di sinergie dinamiche. Coltivare e promuovere con impegno la collaborazione, adottando un approccio democratico, favorisce un fruttuoso scambio di conoscenze all’interno della House of Switzerland Milano, con particolare beneficio per i giovani talenti.  

Dal lavoro artigianale alla progettazione, dal designer al marchio, le idee prendono vita in un contesto stimolante, dove l’eredità del passato si unisce alle tecniche moderne per dar forma a un design d’avanguardia che trova spazio nell’esposizione. 

Progetti scelti da una giuria internazionale 

Ogni progetto in esposizione a Milano è il risultato di una selezione fatta da una giuria internazionale di esperti del settore, e rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione influenzi ogni fase del processo di design.  

L’esposizione collettiva vuole mettere in luce la forza e la complessità del design svizzero contemporaneo, evidenziando la sua capacità di creare valore aggiunto anche grazie a collaborazioni con partner internazionali. Pro Helvetia e Presenza Svizzera, come previsto da un contratto di collaborazione, sono alla terza e ultima edizione insieme di “House of Switzerland Milano” durante la Milano Design Week 2025. Dall’anno prossimo sarà unicamente Pro Helvetia a sostenere la presenza elvetica nel capoluogo lombardo. 

Talenti emergenti 

I talenti emergenti che partecipano a questa edizione si concentrano sull’impatto della collaborazione a livello locale e globale, esplorando come questa possa essere un motore di cambiamento e innovazione. Lo scambio culturale, le connessioni e le collaborazioni transfrontaliere sono il cuore di molti dei progetti esposti.  

Ad esempio, la Furikake Lantern di Flavia Brändle e Rio Koboyashi, che mescola tradizione culinaria giapponese con innovazione nella progettazione di illuminazione modulare.  

Lampada
EMERGING TALENTS: Flavia Braendle, Rio Kobayashi Project Furikake Lanter. Rio Kobayashi

Le designer svizzere Alix Arto ed Emma Casella, insieme alla designer cinese Yihan Zhang, esplorano il potenziale culturale e sostenibile della feltratura della lana, unendo tradizioni locali e tecniche internazionali. Il loro progetto si concentra sul valore delle diverse tipologie di lana, in collaborazione con artigiani, e sulla creazione di un database sui feltri. 

Un altro esempio è il progetto Interwoven Cultures di Mari Koppanen e Estelle Bourdet, che unisce tradizione tessile e materiali innovativi come la cellulosa batterica per creare un tessuto biologico a mano. Antonio Severi, in collaborazione con Exil Collective di Beirut, produce invece oggetti per la casa usando alluminio riciclato, mescolando tecniche tradizionali di fusione con un design contemporaneo.  

Altri progetti esplorano tematiche come gli stereotipi di genere nell’industria della moda, come quello di Lena Bernasconi, che ripensa il pantalone da lavoro femminile. Con i suoi vestiti da lavoro per donne, Lena Bernasconi si interroga sul sessismo degli oggetti. Confrontandosi con i pregiudizi di genere che continuano a influenzare la fabbricazione di determinati capi, ha concepito dei pantaloni da lavoro disegnati da e per le donne per colmare questo divario di genere.  

Sala espositiva con sedie.
Una sala della House of Switzerland. Agnese Bedini e Alessandro Saletta

Dversa.studio presenta invece Kwer, una collezione di servizi da tavola progettata attraverso un processo di co-creazione con utenti di diverse età e background, mentre Livia Lauber reinventa il sistema di scaffalature USM in lampade funzionali. 

Altri progetti includono TechTact di Yael Anders e Tymen Goetsch, che combinano la tradizione artigianale della ceramica con la tecnologia digitale per creare vasi attraverso un processo di scansione, rielaborazione digitale e stampa 3D.  

Istituzioni e marchi 

Alla Casa degli artisti sono presenti anche alcune istituzioni elvetiche. Con Rings of Collaboration, la Fondazione Svizzera per Paraplegici illustra il potenziale del design inclusivo, evidenziando come la cooperazione tra settori diversi – dalla medicina alla tecnologia – possa promuovere l’indipendenza e l’autonomia nella vita quotidiana. 

L’installazione proposta dalla Fondazione, in collaborazione con Mode Suisse, il Premio Design Svizzera e Augment IT, si presenta attraverso tre composizioni di anelli. Il progetto sottolinea l’importanza di un design inclusivo, capace di rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. L’obiettivo è promuovere stili di vita indipendenti e autonomi, evidenziando il ruolo cruciale della collaborazione tra medicina, formazione, ricerca e tecnologia. 

La casa di Dorothy.
House of Dorothy di Vincent Grange. Istituto svizzero

L’Istituto svizzero di Roma esplora infine il legame tra storia queer e design dello spazio, immaginando la casa di Dorothy, un simbolo di identità queer, e raccontando le storie queer di Milano attraverso l’architettura e manufatti. Ispirato all’espressione “friends of Dorothy”, uno dei tanti codici segreti utilizzati in passato dalla comunità LGBTQIA+ per riconoscersi discretamente, il progetto di Vincent Grange rende omaggio agli spazi queer attraverso diverse epoche e contesti geografici. 

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