Votazioni del 9 giugno: non si mette bene per le iniziative sui costi della sanità
Le due iniziative per limitare i premi delle assicurazioni malattia e contenere i costi della sanità in Svizzera hanno perso terreno durante la campagna in vista delle votazioni del 9 giugno, indica il secondo sondaggio della SSR. Si stanno invece delineando in modo più chiaro l'approvazione della legge per l'elettricità da fonti rinnovabili e il rifiuto dell'iniziativa contro l'obbligo vaccinale.
Le proposte del Partito socialista (PS) e del Centro per combattere l’aumento dei costi della sanità sono sempre meno convincenti per l’elettorato, stando ai risultati del secondo sondaggio della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), condotto a metà maggio dall’istituto demoscopico gfs.bern.
Per il secondo sondaggio demografico in vista delle votazioni federali del 9 giugno 2024, gfs.bern ha intervistato 12’279 persone con diritto di voto in Svizzera tra il 13 e il 22 maggio. Il margine di errore statistico è di + /- 2,8 punti percentuali.
A meno di due settimane dalle votazioni federali del 9 giugno, l’iniziativa del PS che chiede di limitare i premi dell’assicurazione sanitaria a un massimo del 10% del reddito raccoglie solo il 50% dei consensi. Il campo del “sì” ha perso sei punti percentuali rispetto al primo sondaggio.
L’opposizione al testo ha guadagnato 8 punti percentuali. Il 48% delle persone interpellate è ora contrario, mentre il 2% si dice ancora indeciso.
Svizzere e svizzeri all’estero si mostrano più favorevoli all’iniziativa rispetto a chi abita in patria, con il 53% delle persone espatriate che continua a sostenerla. Al contempo, però, la tendenza al “no” ha preso molto slancio in seno alla diaspora: nel giro di un mese, l’opposizione all’iniziativa è cresciuta di 13 punti percentuali, raggiungendo il 42%.
L’aumento significativo del “no” della Quinta Svizzera è difficile da spiegare. “Gli svizzeri all’estero non sono in linea di principio assicurati nella Confederazione e non beneficerebbero quindi di un tetto ai premi sanitari”, afferma la politologa del gfs.bern Martina Mousson.
Divario tra destra e sinistra e “Röstigraben”
Attorno a questa iniziativa sta emergendo un classico conflitto tra destra e sinistra. L’iniziativa piace soprattutto ai membri dei Verdi (sinistra ecologista) e del PS, mentre chi simpatizza per i partiti di destra e di centro si oppone con decisione.
Non sorprende che la maggioranza delle persone con un reddito medio-basso sia favorevole. Al contrario, l’opposizione è particolarmente forte tra le persone che guadagnano più di 11’000 franchi al mese.
Su questo tema emerge anche il cosiddetto “Röstigraben”, ovvero una netta divisione che vede la Svizzera tedesca da una parte e la Svizzera francese e italiana dall’altra. Le regioni francofone (66%) e italofone (69%) sostengono ampiamente il testo socialista, mentre solo il 43% di chi risiede in cantoni germanofoni è a favore.
Nonostante l’aumento del numero di persone contrarie all’iniziativa, le argomentazioni addotte dal campo favorevole continuano a convincere: in particolare, l’87% delle persone interpellate ritiene che vi sia un’urgente necessità di agire a fronte dell’inarrestabile aumento dei costi sanitari.
Tuttavia, elettrici ed elettori sono scettici sulle modalità di finanziamento delle misure. Il 58% teme un aumento delle tasse e ulteriori oneri per le famiglie.
L’aumento dei premi entra nel dibattito
Poiché, di norma, il sostegno alle iniziative popolari tende a diminuire nel corso della campagna che precede il voto, il testo del PS avrà difficoltà a superare la prova delle urne. Anche i politologi e le politologhe del gfs.bern ritengono che potrebbe essere respinto nella maggior parte dei Cantoni.
Tuttavia, Martina Mousson avverte che “il dibattito iniziato la scorsa settimana sugli aumenti dei premi per il 2025 potrebbe cambiare la situazione”.
Quando gfs.bern aveva già terminato di raccogliere le opinioni, infatti, il portale online Comparis ha pubblicato le sue previsioni che stimano un aumento medio dei premi dell’assicurazione sanitaria di base del 6% per il 2025.
Verso un no all’iniziativa per contenere i costi
La ricetta del Centro per aiutare le persone assicurate convince ancor meno di quella del PS. Il testo, che vuole obbligare il Governo a prendere provvedimenti non appena la spesa sanitaria aumenta del 20% in più rispetto ai salari, non riesce più ad attrarre la maggioranza dell’elettorato. L’iniziativa sembra destinata a fallire.
Il 54% di chi ha risposto al sondaggio intende ora respingere l’iniziativa, mentre solo il 41% è ancora favorevole e il 5% è indeciso. Nel giro di un mese, le proporzioni si sono invertite: il “sì” ha perso 11 punti percentuali, il “no” ne ha guadagnati 13.
Le svizzere e gli svizzeri all’estero continuano a sostenere questa proposta, con il 50% a favore. Tuttavia, come nel caso dell’iniziativa del PS, l’opposizione al freno ai costi è aumentata notevolmente tra la diaspora, raggiungendo il 48%.
Il Centro da solo contro tutti
Il Centro non è riuscito a convincere nessuno al di fuori dei propri ranghi. Sia a destra che a sinistra, le altre formazioni politiche respingono la proposta. Inoltre, quasi tutti i gruppi di popolazione sono contrari al testo. Le fasce di reddito più basse, che guadagnano fino a 3’000 franchi al mese, lo sostengono ancora al 49%.
Il Röstigraben è meno netto rispetto all’iniziativa del PS, anche se ci sono differenze tra le regioni linguistiche. Il progetto gode ancora del 49% di consensi nella Svizzera francese e del 55% nella Svizzera italiana, contro una quota del 38% nella regione germanofona.
Nel corso della campagna, i punti deboli dell’iniziativa sono diventati più evidenti. Le argomentazioni di chi si oppone all’iniziativa sono risultate più accattivanti di quelle a favore. In particolare, il 72% ritiene sbagliato ancorare l’assistenza sanitaria all’andamento economico.
Tuttavia, la maggioranza è ancora favorevole all’idea centrale del contenimento dei costi: il 54% si dice d’accordo con l’argomentazione secondo cui il meccanismo sarebbe efficace perché obbliga tutti gli attori del sistema sanitario a trovare soluzioni attorno a uno stesso tavolo.
La legge per l’elettricità piace
Secondo il sondaggio, il 9 giugno il popolo dovrebbe approvare la legge per l’elettricità. Il 73% intende approvare questa riforma di ampia portata che mira a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese e a garantire l’approvvigionamento elettrico. Il 24% è contrario e il 3% è indeciso.
La diaspora sostiene il progetto nelle stesse proporzioni, con il 71% a favore, il 25% contro e il 4% indeciso.
Il consenso sociale a favore della riforma è ampio. Solo le persone vicine all’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) sono contrarie. Tutte le altre fasce della popolazione sono favorevoli, secondo il sondaggio.
Gli argomenti non hanno perso la loro efficacia nel corso della campagna. In particolare, la stragrande maggioranza ritiene che il pacchetto di leggi incoraggi la produzione di elettricità a livello locale, riducendo così la dipendenza dalle aziende fornitrici all’estero.
Uno schiaffo all’iniziativa contro l’obbligo vaccinale
Il popolo svizzero si appresta a respingere l’ennesima iniziativa lanciata da gruppi contrari alle misure introdotte per lottare contro il Covid-19 durante la pandemia. L’opposizione all’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica”, nota anche con il nome “Stop all’obbligo vaccinale”, è cresciuta ulteriormente rispetto al primo sondaggio.
Il 75% si dichiara ora contrario all’iniziativa, il 22% è favorevole e il 3% non ha ancora deciso. Il rifiuto del testo è significativo anche tra gli svizzeri e le svizzere all’estero.
L’iniziativa non convince nessuno dei gruppi di popolazione intervistati da gfs.ben. Anche l’elettorato dell’UDC non la sostiene più, nonostante il partito raccomandi di accettarla.
A cura di Samuel Jaberg
Tradotto con l’aiuto di Deepl/Zz
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